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Conoscere il fuoco per poterlo affrontare


               coscienza quasi istantanea (due o tre respiri) e la morte dopo pochi mi-

         FOCUS  nuti; una percentuale dello 0,4% è fatale in meno di un’ora; una dello
               0,15% per un’ora può essere mortale così come lo può essere quella
               dello 0,05% per tre ore.
                  L’anidride carbonica è un gas che si forma sempre in grandi quanti-
               tà negli incendi di materiale legnoso e che in determinate concentrazio-
               ni provoca alterazioni del ritmo respiratorio; aria che ne contiene il 3%
               provoca il raddoppio della frequenza respiratoria con effetti pericolosi
               di super affaticamento e alla percentuale del 5% l’aria è irrespirabile per
               lunghi periodi.
                  Il calore che si sviluppa durante la combustione è la principale causa
               del propagarsi dell’incendio, ma può essere molto pericoloso per l’uo-
               mo in quanto può provocare disidratazione dei tessuti e difficoltà o
               blocco della respirazione, oltre alle scottature. Il calore è tanto più peri-
               coloso quanto maggiore è il suo contenuto di vapore acqueo: aria secca
               a circa 150 °C può essere sopportata dall’organismo umano per brevis-
               simo tempo, ma per un periodo abbastanza lungo tale valore scende a
               circa 50 °C e si abbassa ulteriormente se l’aria è umida.
                  Il fumo è costituito da piccolissime particelle solide o liquide. Le par-
               ticelle solide sono costituite da catrami, particelle di carbonio ed altre
               sostanze incombuste, quelle liquide essenzialmente da vapore d’acqua
               che si forma per evaporazione dell’umidità dei combustibili. Tale vapo-
               re d’acqua quando i fumi si raffreddano al di sotto dei 100 °C si con-
               densa e dà luogo a fumi bianchi. I residui solidi hanno invece un colo-
               re nero. È superfluo sottolineare l’effetto irritante del fumo sulle muco-
               se degli occhi e delle vie respiratorie.
                  Quando si è in vicinanza del fronte delle fiamme bisogna inoltre te-
               ner conto dell’eventuale carenza di ossigeno provocata nell’aria dall’in-
               cendio in atto. Quando la sua percentuale, che è di norma del 21%,
               scende al di sotto del 16%, si possono avere fenomeni di spossatezza
               e mancanza di volontà per scarsa ossigenazione del sangue; se la con-
               centrazione scende ancora a valori del 10-14% le persone pur restando
               coscienti perdono la facoltà di controllo e al di sotto del 10% addirit-
               tura i sensi.
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