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Conoscere il fuoco per poterlo affrontare
ranea presenza di tre fattori, noti anche come “triangolo del fuoco”:
1) il combustibile; 2) il comburente; 3) una temperatura minima corri- FOCUS
spondente a quella di accensione, o di ignizione o di autoaccensione.
Ogni sostanza ha una determinata temperatura alla quale deve esse-
re portata perché inizi la combustione; da quel momento in poi la com-
bustione può mantenersi in atto senza ulteriore apporto di calore.
Un pezzo di legno si ossida (brucia) molto lentamente all’aria alla
temperatura ordinaria. Quando una parte di esso raggiunge la tempera-
tura di autoaccensione la combustione ha inizio e si manterrà fino a
quando la quantità di calore fornita sarà superiore a quella che si disper-
de per irradiazione, per conduzione e per convezione.
Un esempio chiarirà meglio le idee.
La fiamma di un cerino raggiunge la temperatura di circa 1.000 °C
ma difficilmente può provocare l’incendio di una grossa trave di legno,
pur essendo la temperatura di autoaccensione del legno pari a 400 °C.
Tale difficoltà è dovuta alla esigua quantità di calore fornita dal cerino
che, di sicuro, è nettamente inferiore al calore disperso dalla trave. Se vi-
ceversa si mette a contatto la trave con una sbarra metallica riscaldata a
500 °C, nonostante la temperatura più bassa di questa nuova sorgente,
le perdite di calore nella trave sono compensate dalla maggior quantità
di calore fornita dalla sbarra e la combustione si mantiene.
Limiti di infiammabilità
In una miscela gassosa quando sono presenti tutti e tre i lati del
“triangolo del fuoco” occorre ancora un’altra condizione per far avvia-
re e mantenere la combustione: il rapporto tra la quantità di combusti-
bile e la quantità di comburente deve essere compreso entro limiti di va-
riabilità determinati che cambiano a seconda del combustibile gassoso.
Tali limiti vengono chiamati limite inferiore e superiore di infiammabi-
lità e sono espressi come percentuale in volume di combustibile presen-
te nella sua miscela con l’aria.
Il limite inferiore rappresenta la concentrazione minima in volume 5
del combustibile presente nella miscela che consente di trasmettere la n.
fiamma attraverso i vari strati della miscela stessa; a concentrazioni in- - II
feriori a questo limite il combustibile gassoso è diluito con un eccesso
Anno
SILVÆ 101