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Progetto SIMIB: mappe degli incendi e valutazione dei danni da oggi a portata di mouse


               correttamente, rispondendo con rigore e oggettività a quanto viene ri-

         FOCUS  chiesto dalla Legge Quadro 353/2000 in materia di incendi boschivi ri-
               guardo la realizzazione del Catasto Incendi.
                  Molto interessanti sono anche i dati scaturiti dal confronto con i ri-
               lievi GPS. Il rilievo a terra con GPS, se da una parte ha mostrato la
               possibilità di tracciare con un alto dettaglio il perimetro degli incendi,
               dall’altra ha mostrato il limite operativo del suo utilizzo, dovuto a fat-
               tori riferiti alla tecnologia (copertura del segnale sotto chioma, parzia-
               le schermatura del segnale in casi di orografia accidentata, ecc.) e a fat-
               tori riferiti alle difficoltà oggettive di seguire le linee di fuoco (recin-
               zioni, scarpate, parti inaccessibili, ecc.). Di fatto risulta impossibile il
               suo utilizzo su larga scala specialmente in casi di incendi estesi. Come
               è stato osservato, inoltre, è difficile avere da terra una visione corret-
               ta dell’area interessata dall’incendio che porta spesso a non rilevare
               aree più nascoste o aree distaccate a causa di salti di fiamma. Dai dati
               che scaturiscono, si può osservare che la differenza tra dato GPS e da-
               to fotointerpretato è in media intorno al 5%, notevolmente inferiore
               rispetto alle stime fornite dalle schede AIBFN dalle quali si discosta
               per più del 18%. Questo ultimo dato, inoltre, viene considerato in di-
               fetto, in quanto calcolato a partire da incendi di superficie media di
               soli 7,2 ha.
                  Anche il confronto tra i dati di superficie degli incendi, derivanti
               da fotointerpretazione e da stime AIBFN, riporta differenze note-
               voli. Per circa il 50% degli incendi si è osservata una differenza com-
               presa tra il 20 e il 100% della superficie dichiarata dal Corpo foresta-
               le dello Stato. Questa differenza si riflette sui dati totali di superficie;
               infatti, sommando l’area di tutti gli incendi boschivi mappati si han-
               no 4.076,78 ha dai dati fotointerpretati, contro i 3.216,79 ha dei da-
               ti AIBFN, ovvero il 26,73% in più.
                  Sono stati quindi raggiunti ottimi risultati che possono, comunque,
               ancora migliorare mediante l’ottimizzazione di alcune metodologie, co-
               me quelle relative alla stabilità dei sensori posti sulla piattaforma aerea e
               attraverso l’ottimizzazione della segnalazione dell’ubicazione degli in-
               cendi. Questo consentirà di velocizzare i rilievi, di ottenere immagini di
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               maggiore qualità e con un minor margine di errore.
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