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Conoscere il fuoco per poterlo affrontare
di aria tale che il calore sviluppato nel punto di ignizione è insufficiente
FOCUS a portare la temperatura dello strato adiacente al punto di ignizione vo-
luto e perciò la fiamma si spegne e non si propaga.
Il limite superiore di infiammabilità rappresenta, invece, la massima
concentrazione in volume del combustibile che è capace di proseguire
la propagazione della fiamma; in effetti se in una miscela è presente un
eccesso di combustibile, questo agisce come diluente per la sua quota
parte che reagisce con l’ossigeno dell’aria e riduce il calore che si può
trasmettere agli strati adiacenti così che questi non giungono alla tem-
peratura di ignizione ed anche in questo caso la fiamma non può pro-
pagarsi attraverso la miscela.
Le due percentuali corrispondenti ai due limiti di cui sopra determi-
nano un campo, detto appunto “campo di infiammabilità”, entro il qua-
le può verificarsi la combustione.
L’idrogeno in aria ha un campo che va dal 4% al 75%, mentre il me-
tano dal 5% al 15%. Perché inizi la combustione di una miscela gasso-
sa aria-metano (biogas derivante dalla decomposizione di sostanza or-
ganica) occorre quindi che questo raggiunga almeno una concentra-
zione del 5%: tale valore può essere raggiunto in ambienti chiusi e po-
co ventilati, non certo nei nostri boschi. È evidente quindi che la co-
siddetta “autocombustione” non esiste in tali ambienti, a meno che
non si voglia mettere il trattino tra le parole “auto” e “combustione”
(auto-combustione), riferendosi così alla combustione provocata dalle
auto e quindi dall’uomo.
Naturalmente tanto più ampio è il campo di infiammabilità tanto più
pericoloso è il gas nei confronti dell’incendio e dell’esplosione. La pro-
gressiva aggiunta alla miscela infiammabile di gas inerti (azoto) riduce
proporzionalmente l’ampiezza del campo di infiammabilità fino ad an-
nullarlo del tutto (effetto diluizione).
Processi di combustione
Il processo di combustione può avvenire in due modi: con fiamma,
nella quale rientra anche l’esplosione; senza fiamma superficiale, che si
verifica nei combustibili solidi inizialmente insieme a quella con fiamma
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II
e poi prosegue da sola dopo che sono bruciate tutte le sostanze volatili
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