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L’economia della foresta: strumenti di analisi e di intervento
alle leggi e ai regolamenti ambientali vigenti, unitamente all’impegno di
un costante miglioramento.
In Europa un’azienda che attui una politica ambientale, adottando
regole di organizzazione interna tali che soddisfino un determinato li-
vello di standard ambientali, può acquisire una “dichiarazione di parte-
cipazione al sistema”, una sorta di certificazione riconosciuta in tutti i
paesi dell’Unione, aderendo all’EMAS - Eco-Management and Audit
Scheme istituito con Regolamento CEE 1836/93.
Il Nuovo Regolamento CEE 761/2001, adottato nel 2001, prevede
che il sistema di gestione ambientale, per la registrazione EMAS, sia at-
tuato in conformità con i requisiti ISO 14001. Pertanto nel registro
EMAS potranno essere assunte anche le aziende con certificazione ISO
14001, a condizione però che un verificatore ambientale riconosciuto
certifichi che i principi non coperti dall’ISO 14001 siano rispettati
dall’EMAS.
Il consolidarsi degli schemi di certificazione e l’interesse da parte del-
l’industria, della distribuzione e dei consumatori verso prodotti foresta-
li certificati hanno portato a considerare l’ipotesi di un “Mutuo
Riconoscimento” tra i vari schemi di certificazione forestale. Intorno
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a tali ipotesi sono state sviluppate iniziative a livello internazionale.
Molti operatori si sono dichiarati favorevoli in linea di principio, altri ri-
tengono che la difformità dei sistemi, dovuta alle differenze locali eco-
logiche, normative, etniche, fondiarie, offra ai consumatori l’opportuni-
tà di scegliere tra le varie proposte; in realtà la grande diversità tra gli
schemi di certificazione rende difficoltosa l’individuazione di standard
omogenei.
Da questo rapido excursus emerge come la sensibilizzazione verso
un consumo responsabile abbia aperto nuovi spazi di mercato all’offer-
ta di legno prodotto in maniera sostenibile. La denominazione e i sim-
boli commerciali di “prodotto ecologico” consentono infatti l’accesso a
nicchie di consumatori che, per “scelta”, sono disposti a pagare prezzi
più alti di quelli dei prodotti “convenzionali” nella convinzione che ciò 4
vada a beneficio dell’ambiente. Dal canto loro i produttori ricorrono al- n.
la certificazione per varie motivazioni, come risulta dallo studio delle - II
Nazioni Unite riportato nel Grafico 3.
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