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L’economia della foresta: strumenti di analisi e di intervento
Considerazioni conclusive
La foresta (o la terra che la supporta) può avere usi alternativi. La
questione fondamentale oggi è quella di delineare le politiche di inter-
vento pubblico capaci di individuare gli “usi” che massimizzano i bene-
fici netti per la società, inclusi quelli derivanti dai beni diversi dal legno,
senza compromettere la produzione futura di tali flussi (uso sostenibi-
le). Le leggi economiche mostrano inequivocabilmente che senza inter-
vento pubblico la gestione della foresta porta all’insostenibilità, alla sot-
tovalutazione del valore dei beni e servizi che non hanno prezzo di
mercato e cioè allo sfruttamento delle stesse oltre le capacità di ripro-
duzione. E sebbene questa verità sia ormai riconosciuta dalla generalità
degli stati economicamente sviluppati, almeno ai “tavoli di lavoro” del-
le conferenze che frequentemente vengono convocati su questi proble-
mi, i risultati pratici stentano ad affermarsi. Nonostante infatti i molte-
plici accordi e trattati sottoscritti, dati statistici, oggettivi ed impietosi,
mettono in luce processi di continua perdita della copertura forestale
oltre che di trasformazioni della sua tipologia quando anche la quantità
non sia ridotta, tali da compromettere la fornitura dei “servizi ambien-
tali” anche a breve scadenza.
Le difficoltà di implementare politiche di intervento ad hoc e/o
troppo ambiziose ovvero drastiche quanto necessarie ad invertire le
tendenze in tempi brevissimi, non dovrebbero paralizzare gli interven-
ti. Come abbiamo qui argomentato, anche il meno drastico degli inter-
venti, quello dell’incoraggiamento alla certificazione dell’uso della fore-
sta, può portare a risultati positivi. E possiamo qui citare alcune istitu-
zioni che hanno recepito la necessità di limitare i danni derivanti dalla
gestione insostenibile delle foreste e aperto la via all’espansione nell’uso
di questo strumento. A titolo di esempio citiamo, negli USA, i sindaci di
Los Angeles e di New York che si sono impegnati ad utilizzare legnami
certificati per quanto riguarda gli arredi urbani; in Europa, il Regno
Unito che ha deciso di certificare l’intera superficie delle proprie fore-
ste demaniali (8mila chilometri quadrati); la Danimarca, il cui
Parlamento ha stabilito che le istituzioni pubbliche dovranno acquista-
re e utilizzare soltanto legname certificato; in Italia, la Regione Toscana
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e Firenze che hanno seguito l’esempio offerto dai sindaci di Los
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