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L’economia della foresta: strumenti di analisi e di intervento


              Per maggiori dettagli sui metodi di valutazione, di due dei quali abbiamo dato qui qualche
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            cenno, possono vedersi i testi di: Pearce D.-Turner R.K., Economics of natural resources and the
            environment, Harvester Wheatsheaf, New York-London,1990; Tietenberg T., Environmental and
            natural resource economics, Addison-Wesley, Reading, 1996, 4 edizione.
                                                         a
            11  Com’è noto dopo la pubblicazione del Rapporto Brundtland nel 1987, si parla di sviluppo
            sostenibile come quello che consente alle generazioni presenti di soddisfare i propri bisogni
            senza impedire alle generazioni future di soddisfare i loro. Questa definizione/dichiarazione
            di sostenibilità è stata tradotta in termini economici in due criteri di sostenibilità: sostenibili-
            tà forte e debole.
            12  Si veda per esempio HartwickJ.M.-Olewiler N.D., The economics of natural resource use,
            Addison Wesley, 1998.

            13  Hartman R., The harvesting decision when the standing forest has value, Economic Enquiry, 1976.
            Bowes M.D.-Krutilla J.V. Multiple-use management: the economics of public forestlands, Resource for the
            future, Washington, 1989.
              FAO - Forest Resources Assessment del 2000.
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            15  Questo “piccolo” cambiamento nella definizione, che ha fatto quasi quadruplicare le estensio-
            ni forestali dell’Australia rispetto al dato del 1990, ha mosso il World Resources Institute (WRI)
            a replicare nel suo rapporto, Pilot Analysis of Global Ecosystems: Forest Ecosystem, che “alcune zone
            dell’entroterra australiano, ufficialmente classificate deserti, sono considerate dalla FAO fereste
            valutazione UN/FAO alla pagina web www.fao.org/forestry/fo/fra/index_tables.jsp; Emily
            Matthews, Understanding the Forest Resources Assessment 2000, Washington (DC), WRI,
            2001. Understanding the Forest Resources Assessment 2000, Washington (DC), WRI, 2001.

            16  Possono essere formazioni arboree chiuse o aperte, soprassuoli forestali giovani o anche
            aree temporaneamente scoperte di alberi per cause naturali o per l’intervento dell’uomo, ma
            con possibilità di essere di ricoperte nel breve termine. Nella definizione risultano incluse i
            vivai forestali, le strade forestali, le fasce tagliafuoco, le piccole radure, le fasce boscate, pur-
            chè maggiori di 0,5 ha e larghe più di 20 metri e le piantagioni di alberi per la produzione di
            legno.
            17  UNECE/FAO, Forest Products Annual Market Review, Timber Bulletin Volume LVIII
            (2005), United Nations.
              Sono membri dell’UNECE-United Nations Economic Commission for Europe i paesi eu-
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            ropei, ivi inclusi i paesi non membri dell’Unione Europea. unece.org/oes/member_coun-
            tries/member_countries.htm
            19  V. Pettenella e Colletti, 2002.
            20  Le questioni relative ai Paesi in via di sviluppo richiedono una trattazione a parte perché so-
            no inscindibilmente legate ai problemi della povertà e delle relazioni tra Paesi sviluppati e me-
            no sviluppati. La menzione è però inevitabile.
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