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L’economia della foresta: strumenti di analisi e di intervento


            il tasso di sconto privato generalmente è maggiore di quello sociale e
            ciò determina un tasso di rotazione più breve di quello socialmente
            ottimo (cioè corrispondente al tasso di sconto sociale). Pertanto, se
            l’impresa è libera di scegliere il suo ottimo periodo di rotazione, la
            collettività ha una riduzione di benessere perché il periodo è più bre-
            ve di quello che massimizzerebbe il suo beneficio. Da ciò discende la
            necessità dell’intervento pubblico correttivo pur in questo caso,
            estremamente semplificato, dove “vediamo” la foresta come sempli-
            ce offerta di legno.
               È facile arguire che l’aggiunta dei valori che non derivano dal le-
            gno, per esempio quelli di amenità (o ricreativi) e quelli di conserva-
            zione della biodiversità, non fanno altro che aumentare il divario tra
            le soluzioni di ottimalità. Esistono infatti studi ormai famosi che in-
            tegrando l’approccio dell’ottimo periodo di rotazione come gestione
            della foresta, con alcuni dei valori diversi dal legno, mostrano ine-
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            quivocabilmente la divergenza tra l’ottimalità ristretta alla gestione
            privata della foresta e quella per la società. Senza entrare in maggiori
            dettagli, né complicare lo scenario con la determinazione del prezzo
            del legno, che per semplicità negli studi richiamati è assunto dato, o
            con le condizioni di accessibilità ai mercati che pure sarebbero neces-
            sari per acquistare in realismo, ci preme qui evidenziare come la ge-
            stione della foresta non possa essere lasciata al mercato. Ciò non im-
            plica adottare sempre e comunque soluzioni estreme del tipo “con-
            servazione” della foresta contro “taglio” della foresta, ma individua-
            re le politiche di intervento migliorative del benessere sociale.


            Un excursus sulla situazione internazionale delle foreste
               Il Protocollo di Kyoto, adottato nel 1997 da parte di tutti gli Stati
            aderenti all’United Nation Framework Convention on Climate Change
            (UNFCCC), prevede tra le attività di mitigazione dei cambiamenti cli-
            matici quelle ascrivibili ai Land Use, Land Use Change and Forestry
            (LULUCF): ottenere attraverso una corretta gestione dell’uso della           4
            Terra una stabilizzazione delle concentrazioni dei gas climalteranti.        n.
            Questo nuovo indirizzo ha influito sulla funzione stessa delle foreste       -  II
            tanto da indurre la FAO a riconsiderare la precedente definizione di
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