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L’economia della foresta: strumenti di analisi e di intervento
sce beni e servizi “privati” e “pubblici” per le generazioni presenti e
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per quelle future ma queste ultime potranno disporre di tali beni nelle
quantità e qualità che le generazioni presenti avranno loro lasciato.
Mentre sono ben percepiti i beni e servizi privati derivanti dalla foresta
perché il loro valore, come anticipato, è riflesso nel “prezzo di merca-
to”, e tali sono il legno, i frutti, i materiali farmaceutici e simili che da
essa si ottengono, i beni e servizi pubblici lo sono molto meno e quelli
relativi alle generazioni future lo sono ancora di meno o non lo sono af-
fatto. Tutto ciò conduce ad una grande “sottovalutazione” della foresta
perché, quando il suo valore riflette soltanto il valore dei beni privati, ed
è questo il caso generale, trascura le funzioni più importanti che essa
svolge e che si traducono in beni pubblici locali e globali, presenti e fu-
turi. Questi ultimi, molto numerosi e rilevanti per il benessere della col-
lettività, vanno dagli usi ricreativi (amenità) o del tempo libero, al costi-
tuire l’habitat per specie animali e vegetali, dalla protezione dell’erosio-
ne dei suoli all’impatto sulla regolazione del clima, dall’assorbimento
dell’anidride carbonica alla protezione della biodiversità e simili.
Il valore della foresta, vista appunto come una forma di capitale eco-
nomico non diversa dalle altre, dipende dal flusso di beni e servizi che
produce; chiedersi perciò quale sia questo valore implica considerare la
totalità dei beni che essa fornisce o, se si preferisce, l’insieme dei biso-
gni delle generazioni presenti e future che essa soddisfa. Da quanto fin
qui evidenziato e senza entrare in troppi dettagli tassonomici, emerge
come i beni forniti dalla foresta rispondano a due tipologie di valore: il
valore d’uso e il valore di esistenza e come a ciò sia principalmente dovu-
ta la specificità dell’economia della foresta.
Relativamente ai beni e servizi privati forniti, il prezzo di mercato,
come valore di uso, rappresenta il consueto efficiente segnale (ma si ri-
cordi che non sempre ciò è vero ) per le decisioni produttive, e come ta-
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le è anche il valore di riferimento della foresta ma per tutti quei beni
pubblici per i quali il valore non deriva dall’uso attuale ma dall’esistenza,
il segnale di mercato non c’è ed è perciò necessario procedere in altro 4
modo. In effetti varie metodologie di valutazione sono state appronta- n.
te dagli economisti, soprattutto negli ultimi 50 anni, ed esse stanno ac- - II
quistando sempre maggiore spazio ed importanza grazie anche alla
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