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Il sistema delle aree protette per la conservazione della biodiversità


               dell’economia (agricoltura, selvicoltura, artigianato, agriturismo, alleva-
               mento, restauro naturalistico) capaci di dimostrare alle comunità inte-
               ressate che il parco può davvero essere volano di sviluppo economico.


               I parchi naturali regionali
                  Nati e diffusi concettualmente in Francia, i parchi naturali finalizzano
               la conservazione delle risorse naturali con la fruizione ambientale e le esi-
               genze di sviluppo socio-economico del territorio a parco. In Italia queste
               aree protette, preesistenti alla legge quadro, sono state istituite in seguito
               all’autonomia regionale che ne ha diffuso la costituzione sia pure in mo-
               do episodico ed in assenza di qualsiasi classificazione definitoria comune.
                  Tuttavia le Regioni hanno avuto un ruolo guida indiscutibile, pro-
               prio attraverso la costituzione di parchi e riserve regionali, nella promo-
               zione di una politica di conservazione delle risorse ambientali basata su
               una pianificazione sempre più distaccata dalla materia urbanistica. Nei
               parchi naturali la finalità prevalente è la ricreazione dell’uomo nell’am-
               biente naturale. In queste aree «la natura viene considerata come ele-
               mento indispensabile al fine dello svago soprattutto in contrapposto al-
               le condizioni in cui l’uomo è costretto a vivere nei centri abitati e nelle
               sedi di lavoro» (Pavan, 1985).
                  La differenza concettuale tra parco nazionale e naturale regionale,
               secondo quanto si rileva nell’art. 2 della legge 394/1991, dovrebbe ri-
               siedere essenzialmente nel fatto che in quest’ultima area protetta si dà
               maggiore risalto alla fruizione antropica strettamente collegata, e vissu-
               ta con intima aderenza, con i valori paesaggistici, artistici e delle tradi-
               zioni culturali delle popolazioni locali. Al riguardo il Pavan definisce
               queste aree come «paesaggi culturali ove la natura dei luoghi è modella-
               ta dagli interventi dell’uomo, improntati alla cultura delle popolazioni
               che vi hanno esplicato le loro attività nei millenni passati e che ci hanno
               lasciato manifestazioni degne di conservazione e tutela alla pari delle
               manifestazioni naturali che salvaguardiamo con l’istituzione delle riser-
               ve naturali» (Pavan, 1977).
                  A livello europeo questa categoria di aree protette, assimilate al con-
               cetto di “parchi sviluppo”, è in netta e prevalente diffusione rispetto ai
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               parchi nazionali sino quasi a sostituire questi ultimi. Tale successo risie-
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