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Il sistema delle aree protette per la conservazione della biodiversità


            reciproca compatibilità».
               Del resto il rapporto uomo-natura-ambiente si esprime in forme di-
            verse e continue che impongono una diversa concettualizzazione del
            termine “conservazione” che non si atteggia come sinonimo di statica
            e passiva immobilità ma, al contrario, come atteggiamento di operosa
            attività per la valorizzazione delle aree protette.
               Insomma, per dirla con le parole del De Vecchis (1992), «la conserva-
            zione va progettata, realizzata e soprattutto gestita in maniera adeguata e
            corretta alle esigenze della collettività» che insiste sul territorio protetto
            ridimensionando la forte visione antropocentrica e sostituendola con un
            modello, più mediato, di tipo biocentrico, nel quale l’uomo è pienamen-
            te responsabilizzato e partecipe del sistema complesso di rapporti e im-
            plicazioni che derivano dai suoi comportamenti nell’ambito territoriale.
               Ne deriva il fondamentale
            assunto che la portata dei
            meccanismi naturali va asso-
            lutamente rispettata non con
            atteggiamenti di passività ma
            con azioni consapevoli sulle
            possibilità di tolleranza del-
            l’intervento umano. A tal
            proposito è necessaria una
                                                Esemplare di capriolo nella riserva del C.F.S.
            mediazione convinta e sin-      di Monte Corvo di Popoli (foto S. Azzarello NPA/CFS)
            ceramente partecipata fra la
            cultura urbana - nel cui seno si è sviluppato l’associazionismo ambien-
            tale - e quella rurale delle popolazioni interessate costruendo un tessuto
            connettivo unificante capace di amalgamare e comporre i contrasti e le
            divisioni. Sono gli scontri e le radicalizzazioni tra queste politiche, sus-
            seguenti all’istituzione dell’area protetta, che ne rallentano l’iter attuati-
            vo e complicano la gestione che ha nei problemi di natura economica la
            sua massima risonanza.
               Le dotazioni finanziarie per le aree protette devono in tal senso con-    4
            notarsi qualitativamente e quantitativamente idonee e non essere resi-       n.
            duali fondi di bilancio. Una congrua assegnazione di fondi, infatti, si      -  II
            rende necessaria per attuare politiche di intervento nei settori nevralgici
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