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Il rapporto dell’uomo con la natura nella concezione biblica e filosofica


            mo delle isole greche dell’Asia Minore e della Magna Grecia, introdu-
            ce la ricerca come mezzo per trasformare la semplice osservazione         FOCUS
            delle cose sensibili in riflessione filosofica.
               Con la filosofia, l’uomo si considera “soggetto” che si chiede: «che
            cos’è il mondo?» ed indaga su di esso “oggetto”, per scoprire o tenta-
            re di scoprire una risposta.
               L’uomo, nel rapporto con la natura, supera le posizioni precedenti
            di indifferente, subalterno o vittima, e si pone nella condizione di intel-
            ligente ed indagatore.
               Nell’evoluzione del pensiero filosofico, passando attraverso il rap-
            porto “soggetto senziente ed oggetto sentito” di Democrito, per cui
            l’uomo può arrivare alla conoscenza delle varie realtà per mezzo delle
            sensazioni provocate da urti di atomi, si arriva ad Aristotele che intro-
            duce il “concetto”, come mediazione nella conoscenza della natura.
               Si passa dalla conoscenza sensibile (sensazione, senso comune,
            memoria) “dell’oggetto” ad una conoscenza intellettiva “dell’oggetto”.
               Poiché nella concezione aristotelica tutto già esiste ed il processo co-
            noscitivo consiste nell’acquisizione del concetto di ogni oggetto, si può
            dedurre che il rapporto tra uomo e natura non è tanto improntato alla
            dominanza del primo quanto piuttosto alla prevalenza del secondo che
            si pone come “oggetto” (già esistente), alla esigenza della conoscenza
            dell’uomo.
               In altre parole, “l’oggetto” già esiste ma manca l’acquisizione del
            “concetto” da parte dell’uomo: il rapporto soggetto-oggetto ha come
            mediazione il concetto.
               Quindi c’è una dignità dell’Uomo e una dignità delle cose.
               In sintesi, il pensiero filosofico si pone come problemi fondamenta-
            li: la esistenzialità, la consistenza, la intellegibilità dell’oggetto, arrivan-
            do alla soluzione che gli oggetti già esistono, che essi hanno ciascuno
            una specifica e diversa consistenza ed infine che tutti gli oggetti si pos-
            sono capire.


            Il rapporto uomo-natura nel medioevo                                         .3
               Nel periodo medioevale, il rapporto uomo-natura è caratterizzato          oI-n
            dalla immersione del primo nel mondo naturale che viene accettato            n
                                                                                         n
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