Page 77 - SilvaeAnno01n03-005-Sommario-pagg.004.qxp
P. 77
Il rapporto dell’uomo con la natura nella concezione biblica e filosofica
progressiva. In altre parole per Kant, i procedimenti analitico-mate-
FOCUS matici e quelli puramente sperimentali non erano adeguati a consegui-
re la conoscenza universale.
È necessario il “soggetto razionale”; per mezzo di esso la nostra
esperienza, ordinata ed unificata, si costituisce ad “oggetto”.
La visione meccanicistica è insufficiente a spiegare l’esistenza della
vita degli organismi.
L’uomo assume una posizione centrale: è legislatore della natura.
Il rapporto uomo-natura vede il predominio dell’uomo e risussiste
in forma organica.
La scienza non dialoga con la natura, ma con l’uomo che impone il
linguaggio alla natura.
Con Hegel «ciò che è razionale è reale e ciò che è reale è razionale»:
quindi il reale intanto è reale in quanto è espressione perfetta di razio-
nalità e viceversa la razionalità è principio e fondamento della realtà.
L’idea (tesi), mediante il processo di alienazione, si esteriorizza nella
natura (antitesi).
Il rapporto uomo-natura è caratterizzato dall’assoluto dominio del-
l’uomo. Il pensiero filosofico contemporaneo avverte già con Husserl
gli effetti negativi che produrrà lo sviluppo delle scienze e la prevalen-
za della scienza sulla filosofia.
Ci troviamo nell’800, all’epoca della rivoluzione industriale: i pensa-
tori più profondi vedono in prospettiva che il progresso della scienza è
progresso e sviluppo di tecnologia; diventerà aggressione della natura
da parte dell’uomo.
Per Husserl, la natura è una regione di cui la fisica, la botanica, la
zoologia ed altre discipline rappresentano campi regionali.
La scienza, analizzando “campi regionali”, distrugge l’unità organi-
ca e la visione di insieme del mondo oggettivo e quindi della natura, in
quanto le diverse discipline in cui essa si articola sono specializzate nel
proprio campo ed imprigionate entro i confini di esso.
Col passare degli anni, l’uomo, a causa della tecnologia figlia della
scienza, rompe sempre più decisamente le relazioni organiche con la
A
n
n
natura ed assume il ruolo di sfruttatore di essa.
oI-n
.3
80 SILVÆ