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Importanza della pratica dell’inerbimento sulle piste da sci


               tracciate in fretta, mal preparate e soprattutto realizzate senza alcun
               rispetto per l’ambiente sotto l’incalzare tumultuoso della massiccia
               voglia di sci a partire dagli anni ’60, la tecnica dell’inerbimento delle piste
               ha, soprattutto in questi ultimi anni, dimostrato tutta la sua importanza.
                  È persino ovvio ricordare come una pista da sci tracciata sull’er-
               ba sia in grado di funzionare perfettamente anche se ricoperta da
               limitato spessore di neve, quando invece nelle stesse condizioni i
               tracciati in zone sassose si trasformano in veri e propri “killer” per
               i malcapitati sciatori.
                  Una adeguata operazione volta a facilitare la nascita di un tappeto
               erboso sopra pendii resi nudi di vegetazione a seguito di lavori di movi-
               menti di terra, garantisce quindi nel migliore dei modi un razionale
               sfruttamento della pista da sci durante l’inverno successivo.
                  Inerbimento però non è solo questo. Il rapporto con la montagna
               che ci circonda non può essere così semplicemente tecnicistico, perché
               la sopravvivenza dello sci come sport ed attività di svago non è legata
               solamente a piste praticabili anche con poca neve, ma soprattutto alla
               permanenza all’intorno di un ambiente piacevole e di una natura accat-
               tivante, in poche parole di una montagna senza ferite profonde.
                  Questo dunque deve essere lo scopo per qualunque corretta opera-
               zione: contribuire nel minore tempo possibile alla rinascita di quell’eco-
               sistema stabilizzato che eventi traumatici, come i movimenti di terra
               per la preparazione di piste da sci o per la realizzazione di impianti di
               risalita, oppure come le stesse frane, hanno distrutto.
                  Solo in questo modo ai danni inferti alla natura da queste opere non
               si andranno ad aggiungere quelli naturali, la cui evoluzione, una volta
               messo in moto il processo di degrado, è inesorabile e può portare a
               situazioni pericolose per l’intero ecosistema circostante.
                  Basti pensare in questo ai danni provocati dall’erosione superficiale
               da parte delle acque meteoriche, o delle valanghe causate da neve non
               più trattenuta in alto da presenze vegetali, per comprendere l’importan-
               za non solo in ambito sciistico, ma in ogni dove vi siano pendii scoper-
               ti, come nelle cave abbandonate, sulle scarpate stradali e ferroviarie,
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               negli scavi in edilizia. Vista in quest’ottica, anche la tecnica dell’inerbi-
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