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Il senso di responsabilità al centro della nuova ecologia


            somiglianza, Egli vuole che «domini sui pesci del mare e sugli uccelli
            del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che  FOCUS
            strisciano sulla terra» (Gen 1, 26).
               Lo stupore davanti al mistero della grandezza dell’uomo fa esclama-
            re il salmista: «Che cosa è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uo-
            mo perché te ne curi? Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli, di glo-
            ria e di onore lo hai coronato; gli hai dato potere sulle opere delle tue
            mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi» (Sal 8, 5-7).
               Il dominio dell’uomo sugli altri esseri viventi, tuttavia, non deve
            essere un dominio dispotico e dissennato; al contrario, egli deve «colti-
            vare e custodire» i beni creati da Dio. Beni che l’uomo ha ricevuti come
            un dono prezioso, posto dal Creatore sotto la sua responsabilità.
               La proibizione di mangiare «dell’albero della conoscenza del bene
            e del male» (Gen 2, 17) ricorda all’uomo che egli ha ricevuto tutto
            come dono gratuito e che continua ad essere una creatura, e non sarà
            mai il Creatore. Il peccato dei nostri padri fu provocato proprio da
            questa tentazione: «diventereste come Dio» (Gen 3, 5). Adamo ed Eva
            vollero avere il dominio assoluto su tutte le cose, senza sottomettersi
            alla volontà del Creatore. Da allora l’uomo dovrà trarre il cibo dal
            suolo con dolore e con il sudore del suo volto mangiare il pane (Gen
            3, 17-19).
               Nonostante il peccato, il disegno del Creatore, il senso delle sue
            creature e, tra queste, dell’uomo, chiamato ad essere coltivatore e custo-
            de del creato, rimangono inalterati. L’uomo, dotato di un’intelligenza
            grazie alla quale è capace di cogliere il senso delle cose, deve custodire
            i beni della terra, da lui ricevuti come dono. Dotato della capacità di
            scoprire le cause, le leggi e i meccanismi che governano gli esseri,
            viventi e non, e conseguentemente capace di intervenire su di essi, deve
            utilizzare queste capacità per “coltivare” e non per distruggere.
            Coltivare significa intervenire, decidere, fare, non lasciare che le piante
            crescano a caso. Coltivare significa potenziare e perfezionare, affinché
            vengano frutti migliori e più abbondanti. Coltivare significa ordinare,
            pulire, eliminare ciò che distrugge e rovina. Coltivare è il miglior modo    .3
            di custodire.                                                                oI-n
               Grazie a tutti e buon lavoro!».                                           n
                                                                                         n
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