Page 19 - SilvaeAnno01n03-005-Sommario-pagg.004.qxp
P. 19
La Chiesa Cattolica e la sfida ecologista
co della tragedia ecologica di cui siamo attori e spettatori rimane quel-
FOCUS lo che unisce crisi ambientale e lotta alla povertà, cui si lega strettamen-
te il diritto universale all’acqua, che non può essere considerata solo
come un bene economico. L’attuale crisi ambientale colpisce partico-
larmente i Paesi più poveri, e proprio questo dato è il punto di parten-
za di tutta la riflessione sull’importanza della salvaguardia del creato.
Per la Chiesa merita una speciale attenzione la relazione dei popoli
indigeni con la loro terra e le sue risorse; si tratta di un’espressione fon-
damentale della loro identità: molti popoli hanno già perso, o rischiano
di perdere (a vantaggio di potenti interessi agro-industriali o in forza di
processi di assimilazione e di urbanizzazione) le terre in cui vivono, e
alle quali è legato il senso stesso della loro esistenza. Questi popoli
offrono un esempio di vita in armonia con l’ambiente che essi hanno
imparato a conoscere e a preservare: la loro straordinaria esperienza,
che è un’insostituibile ricchezza per tutta l’umanità, rischia di andare
perduta insieme all’ambiente da cui trae origine.
Per quanto riguarda i Paesi ricchi, anche nel campo dell’ecologia, la
dottrina sociale invita a tener presente che i beni della terra sono stati
creati da Dio per essere sapientemente usati da tutti: tali beni vanno
equamente condivisi, secondo giustizia e carità. Si tratta essenzialmen-
te di impedire l’ingiustizia di un accaparramento delle risorse: l’avidità,
sia essa individuale o collettiva, è contraria all’ordine della creazione.
Secondo questo approccio, gli attuali problemi ecologici possono
essere affrontati efficacemente attraverso un reale cambiamento di
mentalità che induca ad adottare nuovi stili di vita, secondo i quali la
ricerca del vero, del bello e del buono - e la comunione con gli altri
uomini per una crescita comune - siano gli elementi che determinano
le scelte dei consumi, dei risparmi e degli investimenti.
Tali stili di vita devono essere ispirati alla sobrietà, alla temperanza e
all’autodisciplina, sul piano personale e sociale.
L’atteggiamento che deve caratterizzare l’uomo di fronte al Creato è
essenzialmente di gratitudine e di riconoscenza: il mondo, infatti, rin-
via al mistero di Dio che lo ha creato e lo sostiene. Se si mette tra
A
n
n
parentesi la relazione con Dio, si svuota la natura del suo significato
profondo, depauperandola. Se invece si arriva a riscoprire la natura
oI-n
.3
22 SILVÆ