Page 24 - SilvaeAnno01n03-005-Sommario-pagg.004.qxp
P. 24

Il pensiero ecologico nella dottrina cattolica


            generico ambientalismo, sebbene fondato sulla responsabilità.
               L’idea olistica e panica della natura - figlia di una lunga e nobile tra-  FOCUS
            dizione filosofica materialista o immanentista – presta molto, in termi-
            ni di contenuti filosofici, alla cultura ecologista contemporanea impe-
            gnata a 360 gradi nella salvaguardia di specie animali, vegetali e di vari
            tipi di biodiversità.
               In quest’opera di universale protezione l’uomo esercita il suo ruolo
            di custode ma è a sua volta custodito dagli altri viventi e dalla materia
            che lo circonda: tutto pare comunicare seguendo regole e codici piena-
            mente iscritti nel fatto naturale. Ma questa visione – a cui la tradizione
            della Chiesa non si avvicina se non in qualche episodio poetico, come
            il Cantico di San Francesco, per molti versi eterodosso –, sebbene affa-
            scinante, non si sottrae a qualche contraddizione sostanziale: può dav-
            vero l’uomo, padrone della sua razionalità raffinata e di una tecnica
            sempre più potente, essere considerato attore silente della rappresenta-
            zione cosmica al pari degli altri esseri e della circostante materia viva?
            Il pensiero del cosmo tutto abbandonato al selvatico giudizio di un
            regolamento panico non contraddice l’evidenza di un uomo che, sulle
            macerie delle proprie debolezze e del male che lo segna, ricostruisce di
            volta in volta un ordine razionale e reinventa leggi per sé e per la natu-
            ra stessa? Un uomo fatto di materia circolante o di spirito diffuso e
            condiviso con una natura-crogiuolo non è meno padrone della sua
            responsabilità, della sua “unità di coscienza”, non appare quasi rasse-
            gnato a trasformarsi in qualcosa d’altro?
               A queste obiezioni la filosofia cristiana della natura oppone dunque
            l’ecologia umana. A questa àncora la Chiesa lega la speranza che la per-
            sona umana resti uguale a se stessa e somigliante a Dio.
               Appare evidente la legittimazione di fondo che il pensiero cristia-
            no attribuisce all’opera inesausta dell’uomo che, scienziato e artista,
            analizza e modifica il mondo in cui vive. In questa prospettiva pare
            meno lacerato il confine tra pensiero scientifico e dottrina cristiana,
            spesso visti in patente e dura opposizione. Il Compendio sopracitato
            ancora dice: «…i risultati della scienza e della tecnica sono, in se stes-   .3
            si, positivi… le vittorie dell’umanità sono segno della grandezza di         oI-n
            Dio». Ma allora dov’è il punto di crisi, diffusamente percepito e dalla      n
                  5
                                                                                         n
                                                                                         A
                                                                        SILVÆ          27
   19   20   21   22   23   24   25   26   27   28   29