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Le energie rinnovabili a biomasse agroforestali
diverse opzioni finalizzate a usare al meglio i diversi tipi di risorsa
disponibili.
Per quanto attiene agli incentivi per le coltivazioni energetiche e gli
scarti è necessario verificare la compatibilità delle iniziative individuate
con la riforma di medio termine della PAC che per le colture energeti-
che prevede al momento un sostegno pari a 45 €/ha ed un investimen-
to pari ad un massimo di 1.500.000 ettari, con produzioni allocabili
solo se oggetto di un contratto tra l’agricoltore e l’industria di trasfor-
mazione salvo il caso in cui la trasformazione sia effettuata dall’agricol-
tore stesso nell’azienda.
L’individuazione dei soggetti beneficiari non nei singoli agricoltori
ma nei Consorzi o associazioni di produttori, dovrebbe consentire di
dare maggior forza all’impatto dell’iniziativa.
In questo senso appare opportuna la necessità di ragionare in termi-
ni di “filiera energetica”, nel senso di filiera globalmente energetica con
approvvigionamento di materia prima totalmente interno al processo
produttivo e come tale coinvolgente tutti i soggetti della filiera.
Il prodotto ottenuto si fregerebbe del vantaggio competitivo deter-
minato dal fatto che solo ad esso verrebbero ad essere assegnati incen-
tivi in forma diretta o indiretta attraverso la defiscalizzazione dell’acci-
sa.
In sintesi, la filiera sarebbe integrata e nazionale attraverso:
1) produzione di materia prima nazionale con idonee caratteristiche e
prima trasformazione effettuata da parte di associazioni ad hoc;
2) seconda trasformazione (industria) ambientalmente compatibile;
3) defiscalizzazione solo a vantaggio di coloro che si approvvigionano
di materia prima Nazionale ed utilizzano il processo produttivo di
cui al punto 2.
Riguardo alla tipologia delle centrali adottabili parrebbe opportuno
puntare su impianti che consentano di soddisfare le esigenze legate alla
costituzione di una filiera integrata attraverso la limitata accentuazione
dei punti di debolezza legati ai costi delle infrastrutture, dei trasporti e
dell’impatto ambientale. .3
L’ubicazione degli impianti dovrebbe essere baricentrica rispetto oI-n
all’area di raccolta e tenere conto oltre che del possibile sviluppo delle n
n
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