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L’agricoltura italiana, la globalizzazione e la necessità di nuovi modelli di sviluppo


               cosiddetto sviluppo rurale, i cui elementi portanti sono stati già ampia-
               mente delineati con le esperienze condotte attraverso le politiche socio-
               strutturali cofinanziate dalla UE. Tali esperienze, sebbene importanti,
               necessitano, tuttavia, di essere integrate ed arricchite attraverso una
               maggiore partecipazione dei livelli locali, cercando, in particolare, di
               creare le premesse per una politica di sviluppo che, partendo dall’agri-
               coltura, riesca ad estendersi al complesso delle risorse presenti sul ter-
               ritorio. In questo senso, risulterà di particolare importanza riuscire a
               consolidare e sviluppare il rapporto tra le attività agricole e le risorse
               naturali, storico-artistiche e socio-culturali presenti sul territorio, al fine
               di attivare processi di sviluppo fondati sulla valorizzazione, soprattutto
               turistica, delle aree interessate.
                  La possibilità di realizzare processi di sviluppo in riferimento a
               modelli coerenti con le caratteristiche delle forme di agricoltura corri-
               spondenti non è né semplice, né automatica. Tali processi necessitano,
               infatti, di essere guidati e, quindi, di poter contare su politiche mirate,
               alla cui definizione occorre, tuttavia, giungere attraverso un approfon-
               dito percorso di riflessione, nel quale le prospettive di sviluppo della
               nostra agricoltura siano attentamente valutate in riferimento agli scena-
               ri venutisi a delineare a seguito sia dell’avanzamento del processo di
               globalizzazione, sia della riforma della PAC.
                  La messa a punto e l’attuazione di un nuovo modello di sviluppo
               agricolo richiede, tuttavia, uno sforzo, la cui realizzazione, come già
               detto, non potrà essere assicurata facendo unicamente conto sulle com-
               petenze attualmente in capo al Ministero delle politiche agricole e fore-
               stali. In particolare, è necessario che, tanto a livello nazionale, quanto
               tra Stato e Regioni siano definitivamente rimosse le incomprensioni del
               passato e sia ricercata la più ampia unità di vedute e di intenti riguardo
               ad almeno tre aspetti fondamentali: l’importanza storica della fase
               attuale; il ruolo dell’agricoltura nel sistema socio-economico nazionale;
               la corretta applicazione del concetto di programmazione.
                  Riguardo all’importanza dell’attuale fase storica è necessario prende-
               re rapidamente atto che con l’attuazione della “riforma Fischler” l’agri-
          A
          n
          n
               coltura italiana si trova pienamente e definitivamente calata in una
               dimensione totalmente nuova, nonché assai meno protetta, rispetto a
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