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L’agricoltura italiana, la globalizzazione e la necessità di nuovi modelli di sviluppo
te le possibilità di adeguamento di gran parte delle nostre aziende agri-
cole che, difficilmente, potranno sviluppare i livelli organizzativi neces-
sari a calarsi, con successo, in una prospettiva di crescente competitivi-
tà. Ne discende che la possibilità di rivolgersi con successo a situazioni
tanto variegate e difficili dipenderà, in primo luogo, dalla capacità con
cui, attraverso le politiche agricole nazionali e regionali si riuscirà ad
introdurre quegli elementi di caratterizzazione territoriale che, integran-
dosi con la base di sostegno assicurata dalla PAC e dalle politiche di svi-
luppo rurale, dovranno consentire di modulare l’intervento pubblico in
funzione delle esigenze e delle capacità delle singole realtà locali.
In quest’ottica, si dovrà tendere all’attuazione di interventi differen-
ziati in grado di orientare la nostra agricoltura in riferimento a tre prin-
cipali modelli di sviluppo.
Un primo modello di sviluppo interessa i prodotti di base e, più in
genere, tutte le produzioni che il mercato percepisce come tali. Si trat-
ta di un settore molto ampio della nostra agricoltura, nel quale ricado-
no prodotti come i cereali, le colture industriali, gran parte dell’orto-
frutticoltura e molti prodotti zootecnici. Per queste produzioni è deci-
sivo il ruolo esercitato dai soggetti operanti a monte e a valle della fase
produttiva agricola i quali, agendo spesso in posizioni di oligopolio,
determinano i prezzi sia dei fattori produttivi, sia dei prodotti agricoli.
Di ciò ne risentono sia gli agricoltori, i cui margini vanno sempre più
riducendosi, sia i consumatori che, specie negli ultimi anni, sono stati
costretti a sostenere costi crescenti per l’acquisto dei principali generi
alimentari. Considerato che problemi di questo genere investono, o
sono destinati ad investire, la gran parte della produzione agricola
nazionale, diviene particolarmente urgente porre le basi per un futuro
percorso di sviluppo delle forme di agricoltura operanti nel settore dei
prodotti di base. A tal fine è necessario ipotizzare e porre in essere un
modello fondato sull’accresciuta presenza, all’interno delle filiere pro-
duttive, di una componente agricola rafforzata attraverso una più soli-
da organizzazione economica delle imprese da realizzare, prioritaria-
mente, attraverso gli strumenti dell’associazionismo.
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Un secondo modello di sviluppo è quello che interessa, principal-
mente, le produzioni caratterizzate da marchi di qualità, o comunque
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