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L’agricoltura italiana, la globalizzazione e la necessità di nuovi modelli di sviluppo


            che il mercato riconosce come di qualità. In questi ultimi anni, anche
            grazie ad una attenta azione di governo, sono stati ottenuti importanti
            risultati e, a livello comunitario, l’Italia è divenuta il Paese che può van-
            tare il maggior numero di prodotti con denominazioni di origine rico-
            nosciute dalla UE. Anche in considerazione di ciò, in futuro, la princi-
            pale preoccupazione non dovrà essere tanto quella di favorire un ulte-
            riore e semplice aumento del numero di prodotti che riescono ad acqui-
            sire i marchi riconosciuti a livello comunitario, quanto quella di avviare
            dei processi di qualificazione imprenditoriale che consentano a coloro
            che sono in grado di ottenere prodotti di qualità di riuscire a collocarli
            adeguatamente sul mercato. A tal fine, risulterà di particolare importan-
            za favorire, anche attraverso l’attuazione di interventi integrati e, quindi,
            non necessariamente settoriali, il consolidamento e lo sviluppo della ter-
            ritorialità dei prodotti, intendendo con tale termine tutti quegli elemen-
            ti di caratterizzazione che, se adeguatamente collocati “attorno al pro-
            dotto”, contribuiscono a trasformare un semplice bene di buona, o
            eccellente, qualità in un prodotto unico che, proprio in virtù della sua
            unicità, riesce ad essere, comunque, riconosciuto ed apprezzato dal mer-
            cato. In questo caso è, dunque, necessario ipotizzare la messa a punto di
            un modello fondato, in primo luogo, sulla valorizzazione delle peculia-
            rità che caratterizzano i singoli prodotti di qualità ed i relativi processi
            produttivi, contando sul ruolo che, a tal fine, potrà essere svolto, in
            primo luogo, dalle imprese cooperative e consortili.
               Un terzo modello di sviluppo riguarda le forme di agricoltura che,
            anche quando possono contare sulla possibilità di ottenere prodotti
            tipici o di qualità, stentano, comunque, ad essere adeguatamente
            sostanziate dal solo svolgimento dell’attività produttiva. Tale situazione
            accomuna la gran parte delle attività agricole che si svolgono nelle aree
            interne, in montagna e, più in genere, in tutte quelle zone dove l’agri-
            coltura, pur non riuscendo a svolgere un ruolo economicamente deci-
            sivo ai fini dello sviluppo locale, risulta, tuttavia, determinante ai fini
            della caratterizzazione dell’ambiente, della società, del territorio e del
            paesaggio. In questo caso il modello verso il quale l’agricoltura dovrà      .3
            orientarsi è quello fondato sulla valorizzazione dei caratteri della mul-    oI-n
            tifunzionalità e, più in genere, sull’attuazione di misure finalizzate al    n
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