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appezzamenti di erosione del suolo (Carollo et al., 2024). Le aree forestali,
infatti, molto più complesse rispetto agli ambienti agricoli a causa
dell'elevata biodiversità generale e della presenza di alberi e delle loro ampie
chiome, che influenzano significativamente le dinamiche dell'erosione,
richiedono strutture idonee. Pertanto, c'era una chiara necessità di una
soluzione che potesse essere facilmente installata e rimossa, avesse un
impatto ambientale minimo, potesse adattarsi a vari terreni, comprese le
aree protette, e mitigare efficacemente i rischi associati alla caduta di massi
all'interno del sito di studio. Queste necessità hanno portato alla meticolosa
progettazione del prototipo del NET, in grado di intercettare il deflusso
idrico, i sedimenti, le rocce e i detriti organici. Il suo design adattabile facilita
l'implementazione in diverse condizioni ambientali, adattandosi a pendenze
variabili e consentendo la personalizzazione in termini di forma e
dimensioni per soddisfare obiettivi di ricerca specifici (Fig. 3).
Figura 3: a sinistra, caratteristiche e funzionamento del prototipo NET: (a) la
lunghezza del plot può essere modulata; (b) il perimetro del plot può essere
facilmente regolato per adattarsi a diverse condizioni ambientali; (c) il sistema
funziona incanalando il deflusso superficiale verso la base del plot in seguito
agli eventi piovosi; (d) il collettore riceve acqua e terreno eroso, con il sedimento
che si deposita sul fondo mentre l'acqua defluisce attraverso gli ugelli. A
sinistra, panoramica degli elementi impiegati per la realizzazione del NET.
Il prototipo di partenza che è stato realizzato presenta una configurazione
rettangolare; è diviso in due sezioni principali, la prima funge da barriera
protettiva, isolando efficacemente il plot rispetto all’ esterno, mentre la
seconda funge da unità di raccolta primaria.
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