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Nel plot P1 (SSM), le matricine sono state rilasciate in maniera diffusa su
tutta l'area di studio, assicurando la presenza di ciascuna specie all'interno
dell’area. Nel plot P2 (BSM), le matricine sono state rilasciate strategicamente
a formare una singola banda al centro dell'area, parallela al lato più corto del
plot e a circa 25 m sia dalla base che dalla parte superiore dell’appezzamento.
La differenziazione delle specie non è stata presa in questo caso in
considerazione; le matricine sono state rilasciate invece, esclusivamente per
essere incluse nella banda designata. Per questo motivo, nel plot P2, sono
rimaste solo due specie (Quercus pubescens Wild. e Fraxinus ornus L.), mentre
nel plot P1, sono rimaste quattro specie (Quercus pubescens Wild., Quercus ilex
L., Ostrya carpinifolia Scop. e Acer monspessulanum L.). La fascina derivante
dalle attività di taglio e sramatura è stata ammucchiata sul lato superiore
della fascia di matricine con lo scopo di mitigare ulteriormente il deflusso
dell'acqua e fungere da barriera contro rocce di varie dimensioni, riducendo
il rischio per persone e/o cose.
Dati idrologici e geologici
Riconoscendo che l'erosione del suolo in un'area specifica è influenzata in
modo significativo sia dal regime delle precipitazioni che dalle proprietà del
suolo (Wischmeier & Smith, 1978), sono state condotte analisi approfondite
su questi fattori. Per la valutazione del regime delle precipitazioni, sono stati
utilizzati i dati ottenuti da una stazione pluviometrica del Centro Funzionale
e Ufficio Idrologia, Idrografico, Mareografico–Agenzia di Protezione Civile
della Regione Abruzzo situata nei pressi dell'area di studio. Sono state
analizzate ed elaborate le letture giornaliere delle precipitazioni e delle
temperature registrate presso la stazione (novembre 2022-dicembre 2023).
Le analisi del suolo sono state effettuate sui campioni prelevati da ogni
appezzamento.
Apparato sperimentale
Dopo le attività di taglio, è stato introdotto un innovativo apparato di
misurazione e controllo dell'erosione denominato Diabrosimetro campale o
nella sua versione anglofona Natural Erosion Trap (NET). Questa scelta è nata
dalla necessità di un appezzamento più grande rispetto ai tradizionali
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