Page 92 - Silvae MAggio Agosto
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necessarie al vettovagliamento delle truppe.
Numerosi autori dell’epoca illustrano nelle proprie opere, anche in maniera
piuttosto dettagliata, quella che costituiva la tipica dieta del legionario e le
relative modalità di approvvigionamento: celebri esempi ne sono i
“Commentarii de bello gallico” di Giulio Cesare, l’“Historia augusta” , i trattati
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di Plinio il Vecchio, di Tacito e di Cassio Dione. Nell’opera biografa di G.
Cesare, in particolare, si legge che egli stesso “ogni giorno disponeva che dalle
campagne portassero grano all’accampamento” , a dimostrazione sia che
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l’esercito traeva sostentamento soprattutto dal territorio in cui stazionava,
attraverso la confisca di bestiame e cereali, sia della presenza, nei ranghi
militari, di personale preposto alla mietitura del grano nei campi limitrofi
alle aree di stanziamento delle legioni.
Riempire lo stomaco dei propri uomini era un precetto che ciascun buon
generale romano osservava: Publio Vegezio Renato (seconda metà IV sec. -
V sec. d.C.), nel suo trattato “Epitoma rei militaris” , sottolinea come
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“trascurare il vettovagliamento significa rischiare di essere distrutti senza
combattere […].
Più che la guerra, la penuria di viveri consuma l’esercito, poiché la fame è più
temibile che il ferro” e che “non c’è altro mezzo per evitare la penuria che la
previdenza […]. È gran senno, in guerra, fare sì che le vettovaglie siano bastevoli
all’esercito ed operare in modo che manchino al nemico” .
Nelle battaglie campali itineranti diveniva fondamentale valutare in anticipo
i problemi relativi al rifornimento dei viveri, disponendo a intervalli regolari
depositi e magazzini lungo gli itinerari percorsi dall’esercito, scegliendo
luoghi sicuri, spesso presso popoli e/o villaggi alleati. Con l’esercito in
marcia, le derrate alimentari non venivano mai lasciate nelle retrovie: una
parte seguiva la persona di ciascun soldato, trasportata nel proprio
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9 Scritto, suddiviso in otto libri, redatto tra il 58 e il 50 a.C.
10 Raccolta di biografiedi imperatori e di usurpatori romani, comprendente l’arco di tempo che va da
Adriano a Numeriano (117 - 284 d.C.).
11 Libro IV.
12 Noto anche come “De re militari” (“L’arte della guerra”), si tratta sostanzialmente di un compendio
di idee, suddiviso in 4 libri, per riformare l’esercito romano e riportarlo agli antichi splendori
13 Fondamentalmente grano.
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