Page 66 - Silvae MAggio Agosto
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Una riflessione a margine. Molti ricercatori che si accingono a descrivere
          nuove  specie  sostengono  la  “decolonizzazione”  della  nomenclatura
          scientifica  auspicando  una  maggiore  presenza  delle  lingue  aborigene  nei
          nomi assegnati ovvero nominare le specie in onore di una persona specifica
          è ingiustificabile e non al passo con l’uguaglianza e la rappresentazione.
          Si  suggerisce  in  tal  senso  di  riformare  la  tassonomia  per  rimuovere  gli
          eponimi    legati    a    personaggi    coinvolti    con   il   colonialismo   e
          l’imperialismo i cui valori e le cui azioni sono incompatibili con la cultura
          contemporanea.

          Red Data Books e Field Guides

          I “Libri Rossi” e le “Liste Rosse” (in inglese “Red Data Book”) costituiscono
          strumenti  conoscitivi  fondamentali  sullo  stato  di  ambienti,  flore  e  faune
          minacciate  di  un  Paese  ai  fini  della  applicazione  di  provvedimenti  di
          carattere  protezionistico  come  raccomandato  dalla  stessa  Unione
          Internazionale  per  la  Conservazione  della  Natura  (IUCN,  1986):  il  colore
          rosso indica sempre una condizione di “allarme” anche nel caso di opere a
          carattere circoscritto (es. “Gli stagni della Sardegna - schede”); la monografia
          può  anche  avere  una  copertina  di  colore  diverso  (es.  “Libro  Rosso  degli
          Insetti della Toscana”) ma la sostanza non cambia.
          Si tratta di liste annotate di taxa (specie, sottospecie) in cui sono riportate,
          per ciascun taxon, la posizione tassonomica (ordine e famiglia), sintetiche
          notizie sulla sua storia naturale (in particolare ciclo biologico ed ecologia),
          lo status o categoria di rischio IUCN (es. VU, EN ecc.).
          Tutto ciò è realmente valido per i libri rossi di tutto il modo,  ad  esempio  il
          “Kyrgyz    Republic    Red    Data    Book”  (Kyrgyzstan;  prima  edizione,  1985)
          introduce  la  tematica  con  queste  parole:  “the  Red  Book  is  one  way  of
          preservation of biodiversity.
          They contain data on the most vulnerable  animal  and  plant  species  and  practical
          recommendations  on stabilization or restoration of their stocks”; la successiva
          edizione, a oltre venti anni di distanza (2007), è più estesa in quanto “for most
          plants and animals are now much better explored”.




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