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Il giardino all’italiana
Nei pressi del Sacrario della Scuola è presente un caratteristico giardino
all’italiana che si sviluppa intorno alla fontana sferoidale dei primi del novecento.
È uno stile di giardino caratterizzato da una suddivisione degli spazi mediante
filari alberati e siepi a forma geometrica, con la vegetazione sempreverde che
viene costantemente potata dai giardinieri secondo le tecniche della cosiddetta
ars topiaria; i generi presenti sono i seguenti: evonimo (Euonymus europaeus L.),
bosso (Buxus sempervirens L.) e la fillirea latifoglia o ilatro comune (Phillyrea
latifolia L.).
Lo stile di questo giardino detto anche “formale”, nato nel tardo rinascimento,
tornò di moda tra otto e novecento grazie ad alcuni paesaggisti, in primis Cecil
Pinsent.
Oltre ai singoli cespugli dei generi citati precedentemente, sono presenti
nell’area del giardino il melograno nano (Punica granatum L. “Nana”), la spirea
(Spiraea cantoniensis Lour.), il cotogno giapponese (Chaenomeles iaponica
(Thunb.) Lindl. ex Spach.), la rosa canina (Rosa canina L.), la forsizia (genere
Forsythieae H. Taylor ex L.A.S. Johnson) e il giuggiolo (Ziziphus jujuba Mill.);
inoltre sono presenti filari di alberi ad alto fusto potati “a spalliera”, come i
cipressi (Cupressus sempervirens L.) sia della forma “piramidales” sia della forma
“orizzontales”.
Un altro elemento spesso
presente nei giardini all’italiana,
ma non nell’arboreto della Scuola,
è una zona segreta, nascosta nella
vegetazione o dietro un muro,
utilizzata per la coltivazione di
piante rare fuori dalla vista e
ammirate segretamente.
In occasione della “Giornata
mondiale contro la violenza di
genere” del 2022, in un angolo del
giardino è stata collocata una
panchina rossa, simbolo del rifiuto
di ogni forma di violenza e dell’impegno dell’ Arma dei Carabinieri nella
prevenzione, nell’ ascolto delle vittime e nella tempestività d’intervento in
caso di necessità, a garanzia della sicurezza di tutte le vittime vulnerabili.
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