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Nella “Carta” la nuova sensibilità ecologica del Paese


            politica e culturale, che contribuirebbe a togliere quella patina demago-
            gica che in Italia ha caratterizzato l’intera materia.                    FOCUS
               La motivazione di tutto questo affonda le sue radici nella notte dei
            tempi: la lotta per le rivendicazioni ambientali, come abbiamo visto, è
            antica come il mondo, ma ciò che invece è diverso, è l’approccio al suo
            indotto comunicativo, balzato all’attenzione dei grandi media interna-
            zionali solo dopo la rivoluzione culturale del ’68, quando cioè venne
            riconosciuta la legittimità dei bisogni moderni.
               Del resto, i risultati del “mondo in tasca” premono ormai alle porte,
            tanto da investire la stessa tutela dell’habitat che ha ormai varcato i con-
            fini internazionali. Con i vertici di Rio de Janeiro, Kyoto e
            Johannesburg, la questione ambientale ha infatti varcato gli obsoleti
            confini nazionali per assumere una connotazione globale.
               L’inquinamento, i cambiamenti climatici, la desertificazione sono
            solo alcuni dei fenomeni interessati e interessanti.
               La proposta di legge di modifica dell’articolo 9 calza dunque a pen-
            nello su questo quadro che mostra ormai le evidenti tinte della moder-
            nità.
               Promossa da Nino Sospiri e dall’associazione “Ambiente e/è vita”,
            che in pochi mesi organizzò una campagna di sostegno di oltre trenta-
            mila firme, l’iniziativa è già stata approvata in Senato dopo parziali
            modifiche, ma, purtroppo, quando il testo è arrivato alla Camera è stato
            stravolto.
               Grazie all’inserimento dell’espressione “l’ambiente naturale”, scritta
            di seguito dopo “tutela del paesaggio e patrimonio storico e artistico
            della Nazione” nell’articolo 9 della Costituzione, a Palazzo Madama si
            era infatti voluto dare corpo a un’affermazione coraggiosa, anche se la
            prima stesura della proposta andava ancora più in là, prevedendo la for-
            mula “l’ambiente naturale in tutte le sue forme”.
               La bagarre è scoppiata sulla previsione anche di una tutela delle bio-
            diversità e la protezione degli animali.
               Il punto è che la legislazione ambientale in Italia è, come abbiamo
            ricordato, sempre stata d’emergenza, e ciò perché è mancato un forte         .2
            ancoraggio alla Costituzione, mentre necessitano norme che donino al         oI-n
            Paese la certezza del diritto e non la capacità di aggirare una norma sco-   n
                                                                                         n
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