Page 53 - SilvaeAnnoI_N2.qxp
P. 53

Nella “Carta” la nuova sensibilità ecologica del Paese


                  La natura umana è sempre la medesima, ma ciò che è cambiato è la

         FOCUS  qualità stessa dell’esistenza.
                  Dopo le grandi scoperte, le invenzioni, lo studio di nuove conoscen-
               ze scientifiche, il progresso ha portato a grandi cambiamenti nella vita
               sociale dell’intero pianeta e non sempre e non solo con conseguenze
               disastrose.
                  Di per sé il male non è la scienza, ma il pessimo uso che l’uomo,
               troppo spesso, ne fa, magari favorendo eccessivamente il profitto e i
               guadagni fini a se stessi. I problemi ecologici e quelli sociali sono infat-
               ti strettamente connessi e si alimentano reciprocamente.
                  Oggi parliamo con disinvoltura dell’inquinamento dell’aria e di quel-
               lo acustico, dell’esportazione illegale e dello smaltimento dei rifiuti,
               della contaminazione delle acque e del loro rischio esaurimento, della
               desertificazione dei territori e delle sue conseguenze.
                  Ma ieri? Quando le fabbriche non c’erano, i problemi da affrontare
               erano certamente di natura meno complessa: i rifiuti, per esempio,
               erano solo di natura organica, ma, come abbiamo visto, la vita era ben
               lungi dall’essere facile.
                  Quanto era possibile che le Carte Costituzionali, persino le più avan-
               zate, potessero percepire tali problematiche?
                  I popoli nordici, per il loro stesso retaggio culturale profondamente
               legato ai grandi miti della Terra, come la Grande Dea della cultura cel-
               tica, diretta espressione di Madre Natura, si sono mostrati spesso più
               sensibili di quelli mediterranei alle istanze filo-ambientali, soprattutto
               dopo l’avvento della rivoluzione industriale.
                  E questo non solo perché i grandi stabilimenti si trovavano nel Nord
               Europa, ma anche e soprattutto a causa delle peculiarità del diverso
               approccio culturale.
                  I miti dei popoli nordici risentono profondamente delle similitudini
               in campo naturale, con tanto di boschi popolati di gnomi, elfi, creatu-
               re immaginarie riprese direttamente dalla fauna, o dal mondo vegetale.
                  I popoli mediterranei sono diversi, attratti dall’immanenza, più che
               dalla trascendenza del creato, analizzano il mondo attraverso gli occhi
          A
          n
          n
               di un unico grande protagonista: l’uomo, il primo paladino del sistema
               natura.
          oI-n
          .2
          56 SILVÆ
   48   49   50   51   52   53   54   55   56   57   58