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Il bosco e la fauna




                           egli ecosistemi forestali vi è il massimo della biodiversità,
                           con la più elevata densità media di pedofauna e le migliori
                  Ncondizioni edafiche. Nel bosco strutturato la componente
               fitofaga prevalente è costituita da insetti, avifauna e micromammiferi,
               mentre i grossi erbivori sono spinti ai margini della foresta, o nelle
               radure dove l’alimentazione è più abbondante e la protezione del bosco
               pur sempre vicina. Nel bosco denso i grossi erbivori vi possono trova-
               re solo limitate nicchie, tanto che la modesta capacità portante è anche
               un sicuro meccanismo omeostatico di autoconservazione.
                  La presenza animale in bosco, nella sua più varia e complessa orga-
               nizzazione sistemica, si differenzia in funzione: delle diverse tipologie
               forestali, dell’ubicazione geografica ed orografica, del clima e del terre-
               no, del grado di antropizzazione e del contesto in cui la foresta è posta.
                  L’avifauna insettivora italiana si aggira mediamente su 55 milioni di
               individui di cui quella nidificante è di quasi 22 milioni (Cova, 1981); la
               popolazione di rapaci è stimata a circa 300mila unità.
                  Gli ambienti più ricchi di specie ornitiche, e che nel contempo ospi-
               tano un maggior numero di “territori di canto” al loro interno, risulta-
               no la pineta di pino marittimo ed il bosco di latifoglie, seguono la fag-
               geta di crinale, i coltivi e per ultime le fustaie di faggio e di abete bian-
               co. Alcuni studi condotti sull’Altopiano del Cansiglio e nelle foreste
               Tarvisiane sulla presenza di Piciformi hanno evidenziato una densità
               del picchio rosso (Dryobates maior) di 10-13 coppie ogni 10 chilometri
               quadrati (De Franceschi, 1993).
                  Un’altra ricerca (Malcevschi et al., 1996) ha evidenziato come le
               principali specie di Ardeidi coloniali nidificanti in Italia, nidificano per
               l’80% nei boschi igrofili e ripariali presenti nella pianura Padana, da
               Torino fino al Delta del Po.
                  Più del 50% dei rettili europei si ritrovano all’interno delle foreste
               mediterranee (Marchand, 1990); in Italia se ne contano una quarantina
               e molti sono considerati come buoni indicatori della qualità ambientale.
                  I micromammiferi, dallo scoiattolo (Sciurus vulgaris) al toporagno
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               (Sorex araneus), dal ghiro (Glis glis) alle arvicole, svolgono un’azione fon-
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               damentale per l’equilibrio degli ecosistemi forestali, favorendo la
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