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La situazione rifiuti in Campania: dall’emergenza alla gestione ordinaria
c) Massimizzare il recupero di materia;
d) Massimizzare il recupero di energia.
Il percorso che viene definito per uscire definitivamente dall’e-
mergenza rifiuti e strutturare un sistema virtuoso è il seguente:
1) Raccolta differenziata spinta a non meno del 50%;
2) Apertura di impianti di gestione della frazione organica in
ragione di un potenziale nominale pari a 560.000 t/anno di
cui già esistenti 120.000 t/anno;
3) Apertura di altri 3 impianti di termovalorizzazione (oltre
quello già esistente ad Acerra (NA)) e più precisamente:
Napoli Est con potenzialità nominale pari a 400.000 t/anno,
Salerno con potenzialità nominale pari a 300.000 t/anno, Pro-
vincia di Caserta con potenzialità nominale pari a 90.000
t/anno;
4) Apertura di un impianto di termovalorizzazione dedicato alle
ecoballe depositate storicamente in ragione di 5.000.000 milio-
ni per circa 6 milioni di tonnellate. Sito individuato in Giu-
gliano (NA);
5) Apertura di nuove discariche volte allo smaltimento del
materiale già prodotto e stoccato in regione per un totale di
8.800.000 mc. tenendo conto che tali dati sono suscettibili di
variazione in relazione alla rapidità di costruzione degli
impianti.
Conclusioni
Il PRGRSU ha posto le fondamenta per la svolta definitiva, esso
è stato costruito sulla logica della soluzione per steps, attraverso:
a) la costruzione di un termovalorizzatore dedicato al brucia-
mento delle ecoballe illecitamente prodotte durante il periodo
emergenziale che, al di là delle attribuzioni di colpe, giaccio-
no in ragione di 6 milioni di tonnellate di rifiuti, presso siti di
stoccaggio che continuano a produrre danni igienico-sanitari
ed ambientali;
b) l’incremento significativo della raccolta differenziata,
mediante piani di sviluppo comunale e organizzazione della
filiera per le varie tipologie di materiali – grazie anche a spe-
cifici accordi con il CONAI;
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