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Rifiuti ed energia da fonte rinnovabile: le attività illecite “blasonate”
particolare di quelli aventi a oggetto specie/cloni di pioppo, pre-
cedentemente testati per piantagioni a turno breve in altri
ambienti. Venivano quindi stipulati da RSE numerosi contratti
con aziende agricole proprietarie di terreni per l’acquisizione dei
pioppi da bruciare. L’impianto di coincenerimento realizzato
dalla RSE, entrato in esercizio nel 2002, rientrava nella categoria
degli impianti produttori di energia elettrica da fonti rinnovabi-
li, quindi sottoposto al regime agevolato di vendita dell’energia
elettrica di cui al provvedimento del CIP n. 6/1992, che prevede
corrispettivi più elevati, rispetto a quelli di mercato, per l’ener-
gia prodotta mediante incenerimento di biomassa. In virtù di
ciò, in data 21.11.2002 RSE concludeva una convenzione con
GRTN (Gestore delle Rete di Trasmissione Nazionale) ora GSE
(Gestore dei Servizi Energetici) per la cessione di 5000 KW di
potenza lorda di energia elettrica, e in data 12/3/2004 veniva sti-
pulata ulteriore convenzione destinata ad operare fino al
24/6/2015, per la cessione di ulteriori 2000 KW di potenza lorda,
convenzioni che prevedevano appunto l’applicazione a RSE dei
corrispettivi più favorevoli di cui al provvedimento CIP n.
6/1992.
Nel 2002, dunque, l’impianto entrava in funzione, ma dopo un
periodo di circa 2 anni, in virtù di successive autorizzazioni rila-
sciate dalla Regione e dalla Provincia, operava per l’inceneri-
mento di rifiuti di variegata natura, quali compostaggio organi-
co e sovalli provenienti dalle RSU, lolla di riso, plastiche di vario
genere, policomposti, imballaggi, cartoni, rifiuti urbani tritati ed
infine fanghi di cartiera e fanghi di depurazione.
L’ampliamento delle autorizzazioni sulle tipologie di rifiuti che
potevano essere bruciati, induceva la RSE a vendere la lolla di
riso, in realtà destinata all’incenerimento, ad altri impianti di ter-
movalorizzazione e ad aziende agricole e allevamenti avicoli,
prevalentemente dislocati in Lombardia, Piemonte e Veneto.
L’attività di indagine
L’inchiesta delegata al Nucleo investigativo di polizia ambienta-
le del Comando provinciale di Pavia nasce subito dopo la comu-
nicazione di una notizia di reato trasmessa per competenza dalla
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