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Gestione selvicolturale e rimboschimento per il contrasto alla desertificazione


                  produce conseguenze drammatiche a scala locale determinando
                  marginalizzazione e povertà; conseguenze che si spingono oltre
                  le zone affette, determinando, a esempio, massicci flussi migra-
                  tori dai Paesi Africani verso l’Europa. Ogni anno, desertificazio-
                  ne e siccità causano una perdita di produzione agricola stimata
                  oltre 40 miliardi di dollari.
                  Tutti i Paesi europei del Mediterraneo, compresa l’Italia, sono
                  considerati tra quelli affetti, sebbene i livelli di vulnerabilità al
                  fenomeno possano essere considerati largamente inferiori a
                  quelli dei Paesi della sponda meridionale. Il rischio di desertifi-
                  cazione costituisce problema rilevante per il governo del territo-
                  rio particolarmente in Sicilia, Sardegna, Puglia, Molise, Basilica-
                  ta, Calabria e Abruzzo.
                  In Sicilia, Sardegna e Puglia gran parte del patrimonio silvopa-
                  storale (boschi, macchia mediterranea, praterie) è ubicato nelle
                  zone a maggior rischio di desertificazione. Le fisionomie a mac-
                  chia, in cui sono comprese sia le formazioni pre-forestali sia le
                  forme regressive del bosco, sono le più diffuse nelle aree a più
                  alto rischio (in media, oltre un terzo del patrimonio silvopasto-
                  rale). In particolare, il degrado delle foreste è attribuibile a un
                  complesso quadro causale, in cui giocano un ruolo fondamenta-
                  le fattori di pressione di origine antropica (cause prossime), ali-
                  mentati da forze guida (cause ultime) riconducibili a fattori poli-
                  tici, sociali ed economici di varia natura [3]. Con il termine
                  desertificazione si intende quindi un processo distribuito nel
                  tempo - la cui dinamica è governata in modo significativo da
                  uno sfruttamento non razionale delle risorse naturali da parte
                  dell’uomo - e che si manifesta in un sostanziale e persistente
                  declino della produttività biologica delle zone aride, semi-aride
                  e sub-umide secche.
                  La urgenza di tempestive azioni di contenimento dei processi di
                  desertificazione è giustificata dal destino di marginalizzazione a
                  cui vanno incontro le zone interessate, conseguente alla riduzio-
                  ne persistente della produttività ecologica ed economica degli
                  ecosistemi naturali e delle aree agricole. In questa prospettiva le
                  misure forestali sono sempre state considerate uno strumento
                  fondamentale. Anzi, è stato affermato che le pratiche forestali
                  (gestione razionale dei boschi, difesa dagli incendi, rimboschi-



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