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Piccola, grande Italia


                  zie previde che in un futuro non lontano i viaggi avrebbero perso ogni
                  fascino, e che gli uomini avrebbero smesso poco per volta di viaggiare:
                  il mondo infatti avrebbe avuto un aspetto sempre più uniforme. Come
                  spesso accade con le prognosi degli storici – di questi «profeti con le
                  spalle rivolte al futuro » - anche questa predizione non si è finora avve-
                  rata. Al contrario, la passione per i viaggi è in aumento e la varietà
                  della vita umana sulla terra sembra inesauribile. Il processo di omolo-
                  gazione e di burocratizzazione imposto ovunque dalla legge del pro-
                  gresso sembra anzi generare un fenomeno di segno opposto: un sempre
                  più tenace attaccamento dei vari gruppi alle proprie particolarità loca-
                  li”. In altre parole – quelle di Aldo Bonomi – oggi “più globale cor-
                  risponde specularmene a più locale, non solo dal punto di vista del pro-
                  durre, ma come bisogno di costruzione di reti di prossimità sociale. Per
                  questo ad un di più di globale corrisponde un di più di locale, al di là
                  della dissolvenza del locale che la globalizzazione dei processi pare deli-
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                  neare” . Ovvero la dimensione del locale è oggi un fattore ineli-
                  minabile e di grande modernità, e se si sviluppano le condizioni
                  adeguate è un fattore di sviluppo. Le grandi sfide attraversano
                  anche le comunità più piccole e apparentemente più marginali.
                  È in questa chiave che nell’era della globalizzazione assume un
                  ruolo ed un peso del tutto nuovo la questione dell’identità, non
                  vissuta in forma recessiva e difensiva, contro qualcuno che ce ne
                  vorrebbe espropriare, ma come identità che se ha le sue radici
                  nella storia, materiale e culturale, di un luogo è anche, oggi più
                  che mai, un’identità evolutiva. Come dice Amin Malouf “l’iden-
                  tità non è data una volta per tutte, si costruisce e si trasforma durante
                  tutta l’esistenza”. I luoghi si stanno caricando oggi di una “com-
                  petenza evolutiva”, che, grazie alla nuova relazione tra locale e
                  globale, comporta una sempre maggior consapevolezza delle
                  grandi sfide che attraversano anche le comunità più piccole e
                  apparentemente più marginali.
                  Per questo c’è bisogno di maggior qualità culturale dei territori,
                  servono norme e risorse nazionali che leggano correttamente la
                  qualità culturale (in senso antropologico) dei territori come inve-
                  stimento duraturo per la modernizzazione del paese, questo
                  significa, ad esempio, che nella società della conoscenza occorre

                  3 Giuseppe De Rita, Aldo Bonomi, Manifesto per lo sviluppo locale, Bollati Boringhieri, Torino
                    1998.


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