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Filiera agroalimentare: sicurezza e difesa dei prodotti nazionali


               Nel frattempo, la fame di scoperta di nuovi territori inesplorati del
            pianeta Terra era ormai appagata e, di conseguenza, l’uomo inco-
            minciava a volgere lo sguardo verso il cielo: la conquista dello spazio.
               Il 4 ottobre 1957 l’Unione Sovietica lanciò per prima un satellite
            nello spazio: lo Sputnik. Gli USA non si fecero attendere. Il Presiden-
            te Eisenhower commissionò il “Programma Mercury” (1958-1962), il
            primo programma statunitense a prevedere missioni spaziali con
            equipaggio. L’obiettivo era quello di mettere un uomo in orbita attor-
            no alla Terra. Non a caso il nome del progetto era dedicato al dio
            romano Mercurio, protettore dei mercanti e commercianti (oltre ad
            essere il pianeta più interno del sistema solare). Il programma costò
            approssimativamente l’equivalente attuale di 3 miliardi di dollari.
            Tale missione poteva essere inficiata da un banale problema - non
            poco banale nello spazio – imputabile ai pasti consumati dagli astro-
            nauti? Certamente no. La Pillsbury Company, incaricata di produrre
            detti pasti, insieme alla neo, ed appositamente fondata, NASA, mise
            a punto il protocollo HACCP: Hazard Analysis and Critical Control
            Point (Analisi dei Pericoli e Controllo dei Punti Critici del Processo,
            paragrafo 4) che venne applicato, per la prima volta, alla missione
            spaziale del 21 luglio 1961 Mercury-Redstone 4 (MR-4) sotto la pre-
            sidenza Kennedy e, da lì, all’intera filiera agroalimentare USA.
               La “sicurezza alimentare” diventò, quindi, una delle principali
            prerogative dell’intera umanità. Come vedremo, però, nel succes-
            sivo paragrafo 2, questo termine può assumere diversi significati
            che si sono evoluti in funzione degli eventi che hanno segnato la
            storia dell’uomo e, di conseguenza, dei suoi comportamenti di
            difesa: si ritorna al concetto espresso all’inizio: la “sicurezza ali-
            mentare” è un po’ la storia stessa dell’umanità.

            2. “Sicurezza alimentare”: cosa significa e cosa comprende


               In lingua italiana il termine “sicurezza alimentare” assume diver-
            si significati. Lo stesso termine “sicurezza”, in lingua inglese può
            essere tradotto come “security” e “safety”. Se associamo ad ognuna
            di queste la parola “alimento”, cioè “food”, si ottengono due termi-
            ni: “food security” e “food safety” che non sono sinonimi tra loro,
            ma corrispondono a dei significati ben precisi e distinti che non pos-
            sono, e non devono, essere fraintesi. Vediamoli nel dettaglio:


                                                             SILVÆ - Anno VI n. 13 - 43
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