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Certificazione dei crediti di carbonio e settore forestale
emissioni di gas serra in maniera economicamente efficace. Si
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tratta del primo sistema internazionale al mondo per lo scam-
bio delle emissioni di CO (tab. 2).
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Con i Piani Nazionali di Allocazione (PNA) sono state assegna-
te dai Governi nazionali le quote di emissione per settore pro-
duttivo e poi per singolo impianto.
Le aziende più virtuose avranno la possibilità di mettere sul mer-
cato le quote di riduzione delle emissioni in eccesso a beneficio
delle aziende che non saranno in grado di raggiungere i propri
obiettivi. In Italia ci sono circa 1.100 aziende delle industrie di pro-
duzione e trasformazione dei metalli ferrosi, dell’industria dei
prodotti minerali e dell’industria della carta, che risultano coin-
volte nell’ETS e alle quali è richiesto di monitorare, comunicare e
ridurre le proprie emissioni secondo tempi prefissati.
Il Protocollo di Kyoto riconosce un ruolo anche alla capacità di
assorbimento derivante dalla gestione forestale e da interventi in
ambito agro-forestale. I crediti di Carbonio infatti vengono gene-
rati sia dalla riduzione delle emissioni di CO che dall’aumento
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della capacità di assorbimento di CO , anche quest’ultimo inteso
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come bilancio netto tra assorbimenti ed emissioni.
Le certificazioni presenti sul mercato
Le certificazioni (concettualmente bisognerebbe definirle più pro-
priamente “convalide”) da considerare all’interno del mercato dei
crediti di Carbonio sono diverse a seconda dei vari livelli considerati:
• La certificazione derivante dagli obblighi di legge, come nel
caso della Direttiva europea 2003/87/CE sull’Emissions Trading
scheme che istituisce il sistema europeo di scambio dei permes-
si di emissione dei gas-serra attraverso l’assegnazione di
quote di permessi di emissione a tutti gli impianti appartenen-
ti alle categorie elencate nell’Allegato I della direttiva (impian-
ti di combustione e industriali, ad eccezione di quelli chimici e
per il trattamento dei rifiuti) attraverso Piani di Assegnazione
Nazionali. Le riduzioni delle emissioni di CO nell’ambito del-
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1 L’ETS si applica ai 27 Stati membri dell’Ue e ad altri tre Stati dello Spazio economico europeo:
la Norvegia, l’Islanda e il Liechtenstein. Attualmente riguarda più di 10.000 impianti nei settori
dell’energia e dell’industria che, nel loro insieme, producono circa la metà delle emissioni di
CO 2 dell’Ue e il 40% delle emissioni totali di gas serra. È inoltre all’esame una proposta per far
rientrare nel sistema il settore aereo a partire dal 2011 o 2012.
212 - SILVÆ - Anno VI n. 13