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Le foreste tra controllo pubblico e gestione privata
meno efficaci dello Stato e dei cittadini nel minimizzare i costi
dei contratti e i costi di proprietà.
In termini di costi contrattuali, i coltivatori potrebbero essere
considerati come fornitori di mano d’opera qualificata, di un
know-how tecnico e di un elevato grado di imprenditorialità
nella silvicoltura. Nel caso in cui essi non siano i proprietari del
territorio dove sorge la foresta, o il possesso non sia sufficiente-
mente garantito, le loro operazioni potrebbero generare ineffi-
cienze a causa dell’alto rischio che si trovano ad affrontare. Tale
rischiosità delle condizioni, assieme alla tendenza a perseguire i
propri interessi a spese di terzi soggetti o delle future generazio-
ni, potrebbe risolversi in uno sfruttamento eccessivo della risor-
sa. D’altro canto, come le esperienze di molti Paesi europei
dimostrano, i coltivatori che vivono nelle foreste, possedendo i
diritti di proprietà garantiti, risultano essere particolarmente
efficaci nel contenere i costi legati alla supervisione delle opera-
zioni dell’agricoltore e degli altri soggetti. Nei Paesi in via di svi-
luppo, i contadini che vivono all’interno delle foreste sono i
primi candidati per la privatizzazione.
Nella gestione delle foreste, il legname prodotto dalle imprese
sembra godere di un vantaggio strategico derivante dalla cono-
scenza della specificità del territorio e dall’informazione privata
sui processi industriali dei prodotti legati alle foreste. Tale infor-
mazione non è completamente accessibile agli agricoltori, ai cit-
tadini o anche allo Stato. Così, nel caso in cui essi non siano i pro-
prietari, le imprese produttrici di legname potrebbero guada-
gnare un vantaggio competitivo verso coloro che possiedono un
ridotto set informativo. Questo gap informativo potrebbe indur-
re queste imprese a servirsi di tale vantaggio strategico contro
altri patron quali i cittadini, gli agricoltori e l’interesse pubblico
rappresentato dallo Stato con le future generazioni. Gli investi-
menti specifici nelle foreste, dalla parte degli agricoltori, inclu-
dono la capacità di coltivazione, ma anche la gestione delle abi-
tazioni, l’acquisizione della terra, la forestazione, le sperimenta-
zioni con differenti varietà e, in generale, un continuo processo
di learning by doing. Le imprese dell’industria del legname
potrebbero anche investire massicciamente sulla terra svilup-
pando il know-how del territorio e l’innovazione attraverso la
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