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I COORDINAMENTI TERRITORIALI
            PER L’AMBIENTE A QUINDICI ANNI
            DALLA LORO ISTITUZIONE



               Sono oramai passati circa quindici anni dalla istituzione dei primi
            Coordinamenti Territoriali per l’Ambiente che nell’anno 1994 vennero
            istituiti dal Ministro per le politiche agricole con il compito di coordinare
            l’attività dei Comandi Stazione con giurisdizione ricadente nell’ambito
            dei Parchi nazionali appena istituiti.
               Si può certamente affermare che la loro attività, che si è estrinsecata
            soprattutto in una polizia di prossimità per i contesti rurali e montani
            nonché nel supporto tecnico a favore degli enti parco, è stata fondamen-
            tale per l’avvio di una tutela attiva dei contesti territoriali protetti nel
            rispetto della spirito del legislatore: coniugare conservazione e sviluppo
            sostenibile delle aree natutalisticamente più pregiate del Paese.
               Dopo quindici anni, in un periodo di riflessione generale sugli appa-
            rati dello Stato e sulla ricerca di forme di architetture istituzionali che
            favoriscano integrazioni di competenze ed economicità dell’azione ammi-
            nistrativa, la realtà dei CTA, con il suo insieme di competenze, dipen-
            denze e rapporti istituzionali, continua ad essere più che mai attuale e
            strategica.
               Essi costituiscono un indiscusso riferimento del sistema delle aree pro-
            tette italiane da cui ogni iniziativa seria e costruttiva a favore dell’am-
            biente naturale che voglia avere successo, non può prescindere; di fatto
            incarnano le migliori tradizioni ed esperienze del Corpo messe a disposi-
            zione dell’interesse pubblico nell’ambito del sistema di protezione della
            natura pensato dal legislatore del 1991, con l’emanazione della legge qua-
            dro sulle aree protette.
               Attraverso l’affermazione della cultura della disponibilità verso le
            istanze delle istituzioni e dei cittadini utenti dello Stato, il personale fore-
            stale operante nei parchi è riuscito, tra l’applicazione del codice penale
            nei casi in cui la repressione dei reati è indispensabile e il dialogo con le
            realtà territoriali ed istituzionali locali, a svolgere un delicato ruolo: favo-
            rire l’affermazione di un nuovo modello di sviluppo rispettoso del patri-
            monio naturale che il Corpo ha decisamente contribuito, con la sua stori-
            ca azione di tutela idrogeologica e ricostituzione boschiva, a costituire.
               È lo spessore delle esperienze e l’intensità delle attività svolte traspa-
            re, nella sua interezza, dalla lettura delle seguenti pagine, redatte, con
            attenzione e passione, da parte dei colleghi Coordinatori territoriali: si va


                                                          SILVÆ - Supplemento al n. 12 - 11
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