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Sicurezza alimentare: approvvigionamento e sostenibilità delle produzioni vegetali
può calcolare che solo il 30-50% dell’azoto fornito come fertilizzante
viene assorbito dalle colture (Smil, 1999), il resto viene poi perso per FOCUS
dilavamento, percolazione o denitrificazione, e ciò contribuisce all’in-
quinamento delle acque superficiali e all’eutrofizzazione di mari e baci-
ni idrici. I reflui degli allevamenti intensivi che forniscono concime
organico alle colture ma che contemporaneamente utilizzano il terreno
agricolo per lo smaltimento, contribuiscono a questo ciclo. La fertiliz-
zazione azotata, inoltre concorre all’emissione e presenza in atmosfera
di ossidi di azoto che hanno, tra l’altro, effetto di stimolo sulla produ-
zione di ozono troposferico. Ozono, che ha un effetto negativo sulle
produzioni vegetali e in particolare su quelle dei cereali (Chameides et
al, 1994). L’aumento dell’efficienza d’uso dei fertilizzanti, sia con la
messa a disposizione di nuove varietà migliorate allo scopo, sia con for-
mulati a rilascio programmato, sia con tecniche dell’agricoltura di pre-
cisione che facciano riferimento agli stati fisiologici critici della coltiva-
zione, potrebbero essere di forte aiuto.
- La superficie coltivabile del pianeta, superficie coltivabile con le
attuali tecnologie e tale da produrre elevate rese, è in costante diminu-
zione, sia a causa di un aumento quasi inarrestabile dell’urbanizzazio-
ne, sia per un’incipiente desertificazione di vaste aree a seguito degli
attuali cambiamenti climatici e della pressione antropica, sia per inqui-
namento chimico. D’altra parte le nuove terre che possono essere
disponibili, visto la loro dislocazione geografica e quindi climatica,
sono tali da non poter essere utilizzate, almeno con le tecnologie attua-
li, per una produzione massiccia di derrate vegetali. È impensabile e
comunque fortemente negativa la prospettiva di continuare a distrug-
gere le foreste, soprattutto quelle tropicali per far posto ad una tempo-
ranea e non sostenibile disponibilità di terra coltivabile. Diventerà prio-
ritario aumentare l’efficienza d’uso dei terreni attualmente di difficile
coltivazione, ma nello stesso tempo occorrerà porre maggiore atten-
zione e un limite alla perdita dei terreni fertili ed irrigabili per uso urba-
no e industriale.
- La fertilità dei suoli è in generale declino con una perdita di sostan-
za organica spesso ad un livello pari alla metà o meno del suo livello
iniziale (Matson et al, 1998). Questo purtroppo non predispone per un Anno
mantenimento e/o aumento della produzione vegetale. Rotazione delle
colture, arature poco profonde, colture di copertura, periodi di riposo IV
dei terreni, fertilizzazione bilanciata tra concime organico e minerale -
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