Page 83 - orientamento I bozza
P. 83
Cibo degli Dei e cultura degli uomini
della Madonna, un’eresia rispetto ai Vangeli (così parchi di riconosci-
menti nei confronti della Madre del Salvatore), e la devozione dei Santi FOCUS
una restaurazione sostanziale dell’antico politeismo nel sentimento
devozionale ingenuo delle masse. La critica si accentua in alcune fran-
ge estreme del protestantesimo americano che in nome del monotei-
smo biblico criticano lo stesso mistero supremo del cristianesimo euro-
peo: la Santa Trinità (la cui adorazione accomuna cattolici, ortodossi e
riformati) come un cedimento alle Triadi divine del paganesimo egizio,
della misteriosofia neoplatonica, dei politeismi indoeuropei incentrati
sul culto delle divinità delle “tre funzioni”.
Nel Ventesimo secolo è stata soprattutto la psicologia a recuperare
immagini e temi della antica mitologia, nella convinzione che tali idea-
zioni corrispondessero a contenuti profondi della psiche. Sigmund
Freud – accusato a torto da rozzi antisemiti di essere il propalatore di
una concezione “semita” dell’anima – fu un profondo frequentatore
della mitologia greca: il tema della castrazione e del conflitto tra padre
e figlio maschio così centrale nella sua psicologia sembrano essere un
riverbero degli antichi miti su Urano che uccide i figli, su Saturno che
castra il padre, su Zeus che si afferma a sua volta sul padre e cerca di
impedire la nascita dai suoi stessi lombi di un sovrano universale più
giovane. Per Freud, Eros e Thanatos sono le due forze fondamentali
dell’inconscio: ancora una volta un riferimento – non solo semantico –
all’universo mitologico greco. Con Carl Gustav Jung il riferimento alle
mitologie si fa più insistito e consapevole: le mitologie esprimono l’in-
conscio collettivo e in particolare le mitologie mediterranee esprimono
l’animus specifico dell’uomo europeo, che affonda le sue radici di
civiltà nella cultura inaugurata da Omero alle soglie del Medio Evo elle-
3
nico . Per il discepolo di Jung, James Hillman, ostentatamente pagano,
gli Dei riprendono quasi realtà come forme eterne della interiorità, e
viene considerato fonte di malattia psichica il loro oblio, il disconosci-
4
mento della loro peculiare esistenza .
Paradossalmente, proprio nel momento in cui la cultura più sofisti-
cata d’Occidente riscopre il valore profondo dei miti antichi, l’istruzio-
ne smette di trasmettere alle generazioni più giovani la conoscenza
della antica mitologia, pur così importante per comprendere la nostra Anno
arte, la nostra letteratura, gli stessi riferimenti dei filosofi e degli psico- IV
3 Cfr C.G. Jung, La libido: simboli e trasformazioni (1912), edito in Italia da Newton Compton -
4 Cfr. J. HIllman, La vana fuga dagli Dei, Milano, 1991 n.
10
SILVÆ 85