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Fame nel mondo e opzione OGM



               sito attivo dell’enzima e gli effetti dell’erbicida sono accresciuti dalla
        FOCUS formulazione del Roundup in microsomi. La sperimentazione ha quin-
               di permesso di dimostrare, a differenza di quanto sostenuto da molti,
               che l’effetto tossico del Roundup e del glifosato può essere osservato
               anche nei mammiferi, e che la presenza dei coadiuvanti del Roundup
               aumenta la biodisponibilità e il bioaccumulo dell’erbicida. Accanto a
               questi dati suscitano preoccupazione anche altre recenti informazioni.
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                  Secondo quanto riportato dall’USDA , negli USA dal 1994 al 2005
               l’uso del Roundup ha avuto un incremento di 15 volte dovuto alla pro-
               gressiva diffusione delle colture di soia GM. Nel solo anno 2006 l’uso
               del glifosato sulla soia Roundup Ready è aumentato del 28% rispetto al
               2005, per un consumo totale di 44.000 tonnellate.
                  L’uso così elevato del glifosato pone non solo i problemi di salute già
               evidenziati, ma anche problemi ambientali, dato che, pur essendo un diser-
               bante meno dannoso di altri, ormai ha raggiunto dosi inaccettabili, che –
               tra l’altro – stanno inducendo l’insorgenza di erbe infestanti resistenti a
               questo erbicida (l’area interessata già copre circa un milione di ettari sul-
               l’intero pianeta). Il problema della comparsa di piante resistenti è stato gra-
               vemente accresciuto dall’uso di un solo tipo di erbicida, appunto il glifo-
               sato, mentre le buone pratiche agricole consigliano sempre di usare a rota-
               zione prodotti con principi attivi differenti. Parallelamente va notato che
               l’aumento esponenziale del glifosato non ha ridotto l’impiego di altri ancor
               più pericolosi diserbanti, come il 2,4 D, cioè l’acido 2,4-diclorofenossiace-
               tico, che è stato classificato dall’International Agency for Research on
               Cancer (IARC) come possibile cancerogeno per l’uomo (è un componen-
               te del famigerato “agente arancio” usato dagli USA in Vietnam).
                  Il suo impiego, nelle colture di soia, è più che raddoppiato tra il
               2002 e il 2006, con evidenti aumenti dei costi per gli agricoltori, pro-
               prio per cercare di debellare le piante infestanti ormai non più sensi-
               bili al glifosato (un discorso analogo si potrebbe fare anche per l’au-
               mento dell’atrazina, oggi al bando nell’UE, ma ancora “tranquilla-
               mente” usata negli Stati Uniti). Analizziamo adesso i dati riguardanti
               la diffusione della soia GM negli USA e la sua produttività a livello
               commerciale, forniti dall’USDA, il dipartimento dell’agricoltura statu-
               nitense. Vediamo, in primo luogo, un quadro di insieme sulla presen-
               za percentuale degli OGM negli USA.
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