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Fame nel mondo e opzione OGM
prezzo della soia alla borsa di Chicago è diminuito del 34%, seguito da
FOCUS quello del mais e di altre derrate. Nessun fattore produttivo può essere
addotto per giustificare una riduzione così repentina, che – fatto grave
– non è stata sempre seguita da un analogo calo dei prezzi al dettaglio.
Probabilmente si andrà avanti con un andamento instabile. Questi
paradossali, e talora veramente imprevisti, cambiamenti di prezzi all’o-
rigine, costituiscono un’ennesima riprova del notevole ruolo esercitato
da fattori esogeni in un ambito così delicato e importante.
La fame nel mondo e le sue cause
Al di là dei singoli aspetti, il quadro generale è preoccupante. Gli
esperti temono per il futuro perché la tendenza generale manifestatasi
da qualche tempo ha portato alla forte diminuzione delle scorte mon-
diali di derrate alimentari. Molti popoli sono a rischio: potrebbero non
disporre più del minimo necessario per sopravvivere. Si tratta di varie
nazioni, prevalentemente del continente africano, ma non solo (Africa:
Lesotho, Somalia, Swaziland, Zimbabwe, Eritrea, Liberia, Mauritania,
Sierra Leone, Burundi, Repubblica Centro Africana, Chad, Congo,
Costa d’Avorio, Etiopia, Ghana, Guinea-Bissau, Kenya, Uganda,
Sudan, Nigeria, Senegal; Asia: Iraq, Afghanistan, Corea, Bangladesh,
Cina, Nepal, Sri Lanka, Tajikistan, Timor est, Vietnam, Filippine,
Armenia; America Latina: Haiti, Repubblica dominicana, Nicaragua,
Ecuador, Bolivia; Europa: Moldavia). Le cause di questa crisi sono su
due livelli: uno contingente, che riguarda fattori messi in moto di recen-
te, un altro più profondo - specie per i Paesi dell’emisfero sud - di carat-
tere cronico, che affonda le sue radici in scompensi complessi e risa-
lenti al passato. Naturalmente l’intreccio dei due ordini di cause aggra-
va la situazione. Vediamo i motivi recenti alla base di questo quadro
allarmante. In primo luogo vanno escluse le false cause, come le siccità
o i sussidi europei all’agricoltura (nel caso degli USA la situazione è
diversa). Alcuni commentatori citano, tra le cause della crisi attuale, la
siccità che negli ultimi due anni ha ridotto del 60% l’export di cereali
dell’Australia. Questo dato non è determinante perché è stato com-
pensato da raccolti migliori in altre nazioni. Infatti – come già detto -
la produttività nel 2007 è stata ottima. Sulla inconsistenza dell’accusa di
attribuire ai sussidi la responsabilità dell’incremento dei problemi della
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fame nel mondo sono intervenuti alcuni studiosi, negando, con argo-
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mentazioni convincenti, come ha fatto Claudio Malagoli, che tali sussi-
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