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I rischi per gli operatori addetti allo spegnimento degli incendi boschivi



            tenere l’equilibrio termoigrometrico per variazioni anche notevoli della
            temperatura e dell’umidità ambiente.
               Una migliore approssimazione al caso reale, che tiene conto del
            meccanismo di autoregolazione, può essere ottenuta considerando il
            corpo umano come un sistema termodinamico aperto, in grado cioè di
            scambiare calore ed energia con l’ambiente esterno. Per garantire l’e-
            quilibrio termoigrometrico, è necessario che la somma algebrica di
            tutte le quantità di calore acquistate o cedute sia uguale al calore scam-
            biato con l’ambiente esterno per irraggiamento e convezione attraver-
            so la superficie degli indumenti. Questa condizione può essere sinteti-
            camente descritta con la seguente equazione:





               con:
               M =           calore metabolico prodotto dal corpo umano;
               W =           calore prodotto dal corpo umano per lavoro esterno;
               E =           calore ceduto dal corpo umano per evaporazione;
                 ev
               E =           calore ceduto dal corpo umano con la respirazione;
                 res
               K =           calore scambiato con l’ambiente esterno per irraggia-
                 cl
                             mento e per convezione, attraverso gli indumenti.

               Il segno + indica quantità di calore acquistate dal corpo umano,
            mentre il segno – indica una cessione di calore dal corpo all’am-
            biente.

               M è il calore prodotto dal corpo umano in seguito alle reazioni chi-
            miche che avvengono grazie alla combustione dei carboidrati contenu-
            ti nel cibo. Tale quantità di calore, che viene acquistata dall’organismo
            e provoca un innalzamento della temperatura interna, varia sensibil-
            mente da persona a persona in funzione della corporatura e dell’attività
            svolta.
               Alcuni valori di M per unità di superficie corporea, per diverse atti-
            vità, sono riportati nella seguente tabella:                                Anno





                                                                                        IV
                                                                                        -
                                                                                        n.
                                                                                        10
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