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Lo scioglimento dei ghiacci polari
i magnifici esemplari bianchi: rischiano anche i caribù, i lemming, i lupi
e i quattro milioni di esseri umani che vivono nelle regioni artiche. Le
popolazioni indigene, infatti, avranno maggiore difficoltà a cacciare, e
perfino a pescare (attività che è tra le loro maggiori fonti di sostenta-
mento). Per non parlare del fatto che la maggiore esposizione ai raggi
ultravioletti, legata al fenomeno climatico in corso, aumenta i rischi di
cancro.
Lo stravolgimento epocale che sta interessando la regione artica
provocherà anche piccoli benefici: ad esempio, l’accesso alle strade e ai
depositi di petrolio e gas presenti sul territorio, diventerà più facile.
Questi aspetti positivi sono però insignificanti, rispetto ai grandi scon-
volgimenti in negativo, che minacceranno la flora e la fauna. Basti pen-
sare all’allarme lanciato da due glaciologi dell’Università di Bristol,
Johathan Bamber e Anthony Payne, i quali ventilano la possibilità che
il generale surriscaldamento provocherà un analogo fenomeno nel
mare: tanto che il ghiaccio intorno al Polo Nord potrebbe addirittura
scomparire, entro la fine di questo secolo.
Si tratta di uno scenario davvero allarmante che interessa tutta l’uma-
nità: infatti il surriscaldamento globale non provoca gravi conseguenze
solo al Polo Nord, ma anche nel resto del globo, sempre più colpito da
avvenimenti atmosferici estremi come uragani, inondazioni e ondate di
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calore che nella nostra epoca sono sempre più violenti . E come ha sot-
tolineato l’Intergovernmental Panel on Climate Change (Comitato inter-
governativo sul mutamento climatico, Ipcc), un organismo formato nel
1988 da due apparati dell’Onu, ovvero l’Organizzazione meteorologica
mondiale e il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, il riscalda-
mento globale in atto è da imputare in termini decisivi al comportamen-
to dell’uomo. Eppure la maggior parte dei nostri simili sembra far finta
di nulla e come gli struzzi nasconde la testa nella sabbia. Il risultato di
tutto ciò è che l’innalzamento massimo della temperatura prospettato
proprio dall’Ipcc nel 2001 potrebbe essere gravemente sottostimato. In
questo secolo potremmo assistere ad un aumento massimo di calore di
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10 o 12 gradi invece che di 5,8 gradi . E come ogni disastro incomben-
te che si rispetti, ciò ha dato vita a una prolissa industria di smentite.
Anno
4 Secondo le ultime rilevazioni degli scienziati del Cooperative Institute for research in Environmen-
tal Sciences la diminuzione della banchisa sembrerebbe modificare il regime delle piogge nell’Eu-
IV
ropa occidentale, con effetti pesanti su agricoltura e viticoltura.
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5 Pierce, F., Harbingers of doom?, in «New Scientist» vol. 183 issue 2457, 24 luglio 2004
n.
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