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Cambiamenti climatici



                  Ma mostra anche chiaramente un aumento delle precipitazioni
               nevose e dell’intensità dei fenomeni, analogo a quello riscontrato par-
               zialmente sulle Alpi orientali, a differenza invece di quanto riscontrato
               sull’Appennino settentrionale e sulle Alpi centro-occidentali.
                  Probabilmente a conferma della riduzione della frequenza delle per-
               turbazioni atlantiche a favore di quelle provenienti dai settori nord-
               orientali dell’Europa.
                  I regimi nivometrici risultano prevalentemente prealpini o uni-
               modali, si riscontra un evidente aumento delle precipitazioni nevo-
               se (probabilmente correlata ad una maggiore frequenza di avvezio-
               ni dal 1° e 4° quadrante), un ruolo importante delle condizioni
               micro e mesoclimatiche, un aumento generalizzato ed importante
               della temperatura (variabile tra 0,3 e 1°C), una diffusa e generale
               diminuzione dei giorni nevosi specie nel mese di febbraio (quello
               con importanti aumenti delle precipitazioni), un evidente aumento
               dell’intensità dei fenomeni nevosi, che sono poi seguiti da repenti-
               ne fusioni nivali.
                  I primi risultati contribuiscono a far sorgere alcuni interrogativi che,
               considerando i dati in possesso e l’intenzione di sviluppare ulteriori e
               più dettagliate analisi, potranno trovare una risposta: qual è la tenden-
               za della copertura nevosa al suolo? Si può parlare di estremizzazione
               degli eventi meteonivologici ? E la sicurezza in montagna tende ad
               aumentare o diminuire ? Ed il pericolo valanghe ? Ci saranno maggio-
               ri o minori contributi “utili” della fusione nivale alla realizzazione delle
               riserve idriche montane ? Quale ruolo gioca l’esposizione, la quota e la
               distanza dal mare ?
                  L’evoluzione del clima regionale verso un importante riscalda-
               mento ed il cambiamento della circolazione atmosferica, associati
               all’influenza sulle attività antropiche (economia, società, turismo,
               protezione civile, gestione risorse idriche e rischi naturali, etc.) sug-
               geriscono di continuare a monitorare ed analizzare i dati meteonivo-
               logici dell’ambiente innevato dell’Appennino che, grazie alla sua ubi-
               cazione geografica, è più di altri indicatore sensibile ai cambiamenti
               del clima fisico.
                  Un contributo per approfondire le conoscenze sui cambiamenti cli-
               matici locali in atto, per migliorare la gestione dei rischi e delle risorse
         Anno
               naturali delle aree montane, per continuare la ricerca di indicatori sen-
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