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Agricoltura italiana e OGM: coesistenza possibile o incompatibilità?


            za agli erbicidi che, nel 2004, ha interessato il 72% delle coltivazioni pra-

      FOCUS  ticate. Seguono la tolleranza agli insetti ed il carattere di doppia resistenza
            che, rispettivamente, hanno interessato il 19% ed il 9% delle superfici col-
            tivate.
               Delle quattro coltivazioni transgeniche che, fino ad oggi, hanno trova-
            to concreta applicazione e diffusione solo tre risultano essere coltivate in
            Italia: soia, mais e colza. Riguardo alla distribuzione territoriale, giova sot-
            tolineare che essa si presenta come fortemente concentrata (87,7%) nelle
            regioni settentrionali e, in particolare, in Veneto (28,6%), Lombardia
            (22,4%), Piemonte (14,4%), Emilia Romagna (11,8%) e Friuli-Venezia
            Giulia (10,5%).
               È evidente che una così marcata concentrazione territoriale delle aree
            potenzialmente interessate alla coltivazione delle piante transgeniche
            diviene una ulteriore variabile da considerare ai fini della possibilità di rea-
            lizzare la coesistenza sul territorio. A questo fine, altra variabile da consi-
            derare è la struttura delle aziende agricole italiane che, come noto, sono
            caratterizzate non solo da piccole dimensioni, ma anche da un elevato
            grado di frammentazione.
               Con riferimento ai dati ISTAT si rileva, infatti, che, a livello nazionale,
            la superficie media aziendale è di poco superiore ai 5 ettari; che solo lo
            0,8% delle aziende interessate alla produzione di seminativi dispone di più
            di 100 ettari; che il grado di frammentazione media aziendale è di 3,6 corpi
            e che il 18,5% delle aziende agricole italiane è frammentato in più di 5
            corpi.
               La situazione ora illustrata per il complesso dell’agricoltura italiana
            trova riscontro anche nei dati relativi alle strutture agricole delle cinque
            regioni, ove si concentra la gran parte degli ettari potenzialmente interes-
            sati all’introduzione delle coltivazioni transgeniche. In particolare, se con-
            sideriamo l’incidenza delle aziende di piccole o piccolissime dimensioni
            rileviamo che le aziende con meno di 5 ettari rappresentano: il 79,8% delle
            aziende agricole presenti in Veneto; il 54,8% delle aziende agricole presen-
            ti in Lombardia; il 63,9% delle aziende agricole presenti in Piemonte; il
            70,1% delle aziende agricole presenti in Friuli-Venezia Giulia; il 54% delle
            aziende agricole presenti in Emilia Romagna.
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               Considerato che, ai fini della realizzazione della coesistenza, risulterà
            determinante la possibilità di rispettare le distanze che consentono di evi-
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