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Agricoltura italiana e OGM: coesistenza possibile o incompatibilità?


               Alla luce di ciò, le valutazioni da operare devono riguardare, in primo

      FOCUS  luogo, i risultati raggiunti grazie ai due caratteri per i quali, fino ad oggi, le
            piante transgeniche sono state utilizzate: la resistenza a diserbanti dissec-
            canti totali e la facoltà di produrre sostanze tossiche per determinati inset-
            ti patogeni.
               In merito all’utilizzo di piante transgeniche resistenti a diserbanti dis-
            seccanti totali e, quindi, alla possibilità di contenere i costi relativi al con-
            trollo delle infestanti, in alcuni studi condotti sulla soia negli USA, è stato
            dimostrato che nei primi anni di introduzione sono state ottenute riduzio-
            ni dei suddetti costi in misura variabile tra i 17 ed i 30 dollari per ettaro. 1
            Tuttavia, come, peraltro, previsto in altri studi, nel tempo sono emersi
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            fenomeni di resistenza da parte delle piante infestanti che hanno reso
            necessario l’impiego di quantità crescenti di diserbanti, determinando, di
            fatto, l’erosione dei benefici di cui sopra.
               Per quanto riguarda le piante transgeniche resistenti agli insetti, per
            quanto risulta da studi condotti sul mais negli USA, è stato evidenziato
            che, nel periodo 1996-2001, durante il quale sono stati registrati anche
            anni senza rilevanti attacchi da parte dell’insetto parassita, il bilancio com-
            plessivo è stato negativo per 92,3 milioni di dollari. Da rilevare, inoltre,
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            che per evitare l’insorgere di forme di resistenza da parte dei parassiti, i
            coltivatori di mais transgenico devono destinare dal 20 al 50% della super-
            ficie interessata alla coltivazione di mais convenzionale, al fine di creare
            aree rifugio per gli insetti che, in tal modo, non riescono a sviluppare
            forme di resistenza.
               Tra gli elementi che possono contribuire ad erodere i benefici derivan-
            ti dall’impiego delle coltivazioni transgeniche si devono, inoltre, conside-
            rare le spese per l’acquisto delle sementi geneticamente modificate che,
            essendo coperte da brevetto, hanno costi, mediamente, superiori rispetto
            alle sementi convenzionali.
               Ne discende che, a prescindere da ogni altra considerazione, il singolo
            agricoltore, prima di introdurre le coltivazioni transgeniche dovrebbe
            attentamente valutare i seguenti aspetti:
               1) la dimensione delle aziende agricole che diviene determinante, ai fini
                  di determinare l’effettiva entità di eventuali benefici;
       A
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               2) il rischio dell’insorgenza di fenomeni di resistenza delle infestanti
                  per le coltivazioni transgeniche resistenti all’impiego di diserbanti
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