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La delega ambientale: problemi e prospettive
rifiuti, i rottami ferrosi e non ferrosi derivanti da operazioni di recu-
pero e rispondenti a specifiche Ceca, Aisi, Caef, Uni, Euro o ad altre
specifiche nazionali o internazionali, nonché i rottami scarti di lavo-
razioni industriali o artigianali o provenienti da cicli produttivi o di
consumo, esclusa la raccolta differenziata, che possiedono in origi-
ne le medesime caratteristiche riportate nelle specifiche sopra men-
zionate, di cui il detentore non si disfi, non abbia deciso o non abbia
l’obbligo di disfarsi e che quindi non conferisca a sistemi di raccol-
ta o trasporto di rifiuti ai fini del recupero o dello smaltimento, ma
siano destinati in modo oggettivo ed effettivo all’impiego nei cicli
siderurgici o metallurgici;
b) sancisce l’estrapolazione dalla normativa sui rifiuti dei rottami ferro-
si e non ferrosi transnazionali se questi sono dichiarati come prove-
nienti da attività di recupero da produttori o fornitori di Paesi este-
ri che si iscrivono all’Albo gestori nazionale;
c) aggiunge la lettera “f-quinquies” all’art. 8 comma 1, lett. f quater)
del “Ronchi” estrapolando dal concetto di rifiuto il “c.d.r.” (combu-
stibile da rifiuti) di elevata qualità dotato delle caratteristiche UNI
9903-1, utilizzato in co-combustione;
d) autorizza altresì il Ministro dell’Ambiente ad apportare modifiche ed
integrazioni al D.M. 5/2/1998, finalizzate a consentire il riutilizzo
della lolla di riso, affinché non sia considerata come rifiuto derivante
dalla produzione dell’industria agro-alimentare, nonché dirette a pre-
vedere, oltre ai cementifici, il recupero della polvere di allumina in
percentuale 1-5 per cento nella miscela complessiva, per la produzio-
ne di laterizi e refrattari, di industrie ceramiche e di argille espanse;
e) introduce il certificato di avvenuto smaltimento al fine di “dare con-
tezza” alla destinazione finale del rifiuto.
Quest’ultima parte della legge n. 308/2004, ha fatto anche discutere
perché, a fronte di una delega conferita al Governo per “dipanare” anche
una serie di questioni legislative quali quelle in precedenza poste, il
Parlamento ha dettato norme tecniche molto particolareggiate sicuramen-
te più agevolmente affrontabili dal Governo.
Come si è potuto notare dai punti di crisi evidenziati in precedenza, il .1
cammino operativo della delega ambientale non pare nient’affatto facile. oI-n
Rimane comunque forte l’estrema necessità di superare la congerie di n
n
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