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Il bosco, Pan e l'universo
Ecco come lo cantava nella sua invocazione:
Chiamo a me Pan, dio pastore, signore dell’universo,
regina di tutto, fuoco immortale, di cielo, mare e terra:
son queste le membra di Pan.
Vieni, dio felice, che danzi senza posa con le Stagioni!
Gambe di capro, orgiastico e folleggiante, stai all’aperto,
intessi col tuo canto gioioso l’armonia cosmica,
induci fantastici timori nella mente degli uomini.
Ti piace apparire a caprai e pastori.
Sguardo acuto, sei amico di Eco e compagno alle ninfe.
Tutto produci, tutto generi, dio grande-nome,
signore di tutto, dai vita e luce, fecondo Paiano,
tu che ami le grotte, la tua ira è aspra, vero Zeus con le corna.
L’infinita distesa della terra si regge su di te,
tu trattieni i flutti profondi del mare instancabile,
dell’Oceano che abbraccia la terra,
sei l’aria che ci nutre, vitale respiro,
l’occhio del fuoco sottile, al di sopra di noi.
Al tuo comando, queste cose restano in separato ordine,
trasformi, con sapienza, la natura delle cose,
e dai nutrimento all’umanità sulla immensa terra.
Vieni, felice dio folleggiante e danzante!
Vieni ai nostri riti, porta la mia vita a buon fine,
manda il pànico in capo al mondo! 4
Pan, il bosco e noi
C’è dunque un mistero di Pan, dio dell’universo (tutto generi, tutto produ-
ci, dio grande-nome), ordinatore segreto dell’universo, forza ultima, signore
degli elementi: L’infinita distesa della terra si regge su di te, tu trattieni i flutti pro-
fondi del mare instancabile, dell’Oceano che abbraccia la terra, sei l’aria che ci nutre,
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vitale respiro, l’occhio del fuoco sottile, al di sopra di noi. E c’è un dio folleggian-
te e danzante...
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