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Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano: tra il verde e l’azzurro


            ne di muri a secco che sono una testimonianza di impegno e di arte, di
            quotidiana dimostrazione di attaccamento alla propria terra. In alcune
            occasioni, i muri a secco sono serviti a trattenere terra appena sufficiente
            ad ospitare due o tre viti, in zone impervie, che richiedevano un duro lavo-
            ro solo per essere raggiunte. Oggi questi muri abbandonati a se stessi, al
            mutare lento e inesorabile delle stagioni, allo scorrimento superficiale non
            più controllato delle acque di precipitazione, stanno franando, rovinando,
            con un dissesto le cui conseguenze sono anche tristemente prevedibili a
            lungo e medio termine.
               Reintroduzioni di animali quali cinghiali e mufloni hanno peggiorato la
            situazione.
               I danni provocati dai cinghiali sono particolarmente evidenti sul terri-
            torio dell’Elba, con un crescente problema di stabilità dei versanti e anche
            di rarefazione di specie vegetali e animali in conseguenza della dieta onni-
            vora di questo ungulato che si è riprodotto in misura considerevole, oltre-
            tutto non trovando in natura competizione.


            Conclusioni
               Le isole dell’Arcipelago Toscano a motivo della loro genesi e della loro
            evoluzione hanno una biodiversità vegetale veramente straordinaria che
            rappresenta una ricchezza di notevolissimo valore sotto il profilo scienti-
            fico. Sono frequenti gli endemismi; accanto a quelli esclusivi, altri rappre-
            sentano il sistema Sardo-Corso o costituiscono una testimonianza di anti-
            chi collegamenti continentali.
               Ogni isola ha notevoli punti di contatto con le altre realtà
            dell’Arcipelago ma ha anche peculiarità che la caratterizzano.
               Flora e vegetazione hanno subito nel tempo delle variazioni legate agli
            interventi antropici che si sono susseguiti nel corso dei millenni.
               Fin dall’antichità le isole sono state frequentate per estrarre minerali,
            per ridurre il ferro con il fuoco del legname tagliato in posto, per pratica-
            re agricoltura, allevare bestiame.
               Alcune isole, Capraia, Gorgona, Pianosa, sono state per molto tempo
            utilizzate come colonie penali agricole. All’attualità soltanto Gorgona
            continua ad essere utilizzata in questo modo. Su Pianosa l’impatto della       .1
            colonia penale sui delicati equilibri ecologici dell’Isola è stato durissimo.  oI-n
               A partire dagli anni ’50 sulle isole dell’Arcipelago ha iniziato a svilup-  n
                                                                                           n
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