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primo non si verifica perché per le orchidee italiane è limitato all'orchidea
                        Cypripedium calceolus che vive sulle Alpi e in Abruzzo. Il secondo caso
                        invece è presente ma limitato alle sole orchidee con sperone allungato
                        (es.  Anacamptis pyramidalis). Per queste specie il fiore presenta una
                        particolare conformazione adatta a ricevere l'apparato boccale dell'insetto
                        (farfalle); questo, dopo l'introduzione della spiritromba, avvicina la testa alle
                        masse polliniche del fiore consentendo l'adesione dei "pollinii" grazie ad
                        uno specifico organo chiamato "viscidio".
                            Il meccanismo del mimetismo è quello più diffuso tra le orchidee
                        nostrane e riguarda soprattutto quelle specie che non producono nettare o
                        non posseggono sperone. In questo caso, attraverso espedienti chimici
                        (feromoni capaci di attrarre insetti maschi) e morfologici (il labello assume
                        la conformazione di insetti), le orchidee mettono in atto il fenomeno della
                        "trappola sessuale" che è tipica del genere Ophrys. In questo caso l'insetto
                        subisce "l'inganno sessuale" del fiore che, imitando la femmina
                        dell'impollinatore specifico, induce  il maschio a un tentativo di
                        accoppiamento definito "pseudo-copulazione", in questo modo l'unico
                        risultato è quello dell'asportazione dei "pollinii" che trasferiranno poi ad un
                        altro fiore sempre con un altro tentativo di accoppiamento.
                            La regola che ogni specie di orchidea ha il proprio impollinatore (cioè
                        un impollinatore specifico) alcune volte può essere infranta; infatti,
                        nonostante siano abbastanza rigide le barriere poste all'incrocio fra specie
                        diverse (DEL PRETE  et al. 1988), può succedere che, a causa del
                        polimorfismo di molte specie che può ingannare i pronubi o in seguito a
                        visite accidentali, altri insetti, dopo aver ricevuto il polline, lo vadano a
                        depositare sul fiore di un'altra specie dello stesso genere o, addirittura, di un
                        genere diverso. Se i semi che si formeranno sono in grado di germinare,
                        nascerà un "ibrido" con caratteristiche intermedie a quelle delle due specie
                        da cui deriva (specie parentali). E'  altresì possibile che nel processo di
                        ibridazione vengano coinvolte addirittura tre specie, in questo caso si
                        formerà un ibrido "doppio". Infine,  può succedere anche che si possono
                        incrociare due ibridi dello stesso tipo e dopo ripetuti  reincroci possono
                        stabilizzarsi popolazioni di origine ibridogena che, favorite dagli
                        impollinatori, possono soppiantare le specie presenti in loco, costituendo
                        nuove specie (BIANCO et al. 1988).
                            Con la maturazione dei semi l'ovario si trasforma in frutto che è una
                        capsula allungata, a sua volta divisa in tre carpelli. I semi, assolutamente
                        privi di sostanze di riserva, sono piccolissimi e numerosissimi. Il loro basso
                        peso specifico consente il trasporto a notevole distanza ad opera del vento.
                        La difficoltà di germinazione e attecchimento delle orchidee viene



                                                                   I quaderni di SILVAE.IT – Pagina 12
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